1 Dicembre

Dic 1, 2018 | Claret con te

«Il Cuore di Maria è stato l’organo di tutte le virtù in grado eroico e singolarmente nella carità verso Dio e verso gli uomini»
Lettera a un devoto del Cuore di Maria, in EC II, p. 1.500

CUORE DI MARIA, SORGENTE DI CARITÀ

La liturgia ci aiuta a vivere i misteri della vita di Gesù. A partire dall’Avvento fino a Pentecoste vanno passando davanti agli occhi del discepolo i momenti forti della vita del Signore Gesù. E durante il tempo chiamato «ordinario» si vanno sgranando i valori del messaggio evangelico. Nella sua lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, n. 10, san Giovanni Paolo II ci indica il metodo migliore per raggiungere -come Maria- le virtù che devono far ardere il nostro cuore.
«La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale. […] Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui già nell’Annunciazione […] Da allora il suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore, non si staccherà più da Lui». Questo sguardo -spiega Giovanni Paolo II- sarà talora uno sguardo di ammirazione, altre volte uno sguardo interrogativo, altre volte uno sguardo profondamente penetrante. Arriverà anche l’occasione dello sguardo addolorato, a cui seguirà lo sguardo radioso e culminerà con lo sguardo ardente per l’effusione dello Spirito nella Pentecoste. (cf RVM n. 10).
È evidente che Claret contempla il Cuore di Maria per imitarlo e configurare il suo cuore con quello di sua Madre e Madrina. E sente che non è una maternità che copre e trattiene il figlio, come la madre canguro nel suo marsupio per proteggerlo. Maria forma per renderci capaci di affrontare il rischio. Lancia suo figlio nell’avventura rischiosa di annunciare la Buona Novella. E, per questo, ha compreso che deve vivere eroicamente l’amore a Dio e al prossimo. Per questo, nella sua Autobiografia, Claret ricorderà ai suoi missionari: «La virtù più necessaria è l’amore. Deve amare Dio, Gesù Cristo, e Maria, e il prossimo. Se non c’è amore, tutte le proprie belle doti saranno inutili; ma se ha un grande amore, con le doti naturali ottiene tutto» (Aut 438).
Il Cuore di Maria, con il suo fuoco di carità, è la fucina in cui dobbiamo mettere il ferro freddo, e forse anche un po’ arrugginito, perché vogliamo essere autentici testimoni del Vangelo.

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