150° ANNIVERSARIO DELL’ APPROVAZIONE DELLE COSTITUZIONI

Feb 10, 2020 | Anniversario, La Congregazione

L’11 febbraio 1870, Papa Pio IX approvò in perpetuo la Congregazione dei Missionari e le loro Costituzioni. Era il coronamento di un lungo e talvolta tortuoso percorso di discernimento e deliberazione. La Congregazione, in dialogo con la Santa Sede, aveva modellato e formulato la propria identità. Fortunatamente, l’intero tour è stato realizzato nella vita del Fondatore, il personaggio principale del complesso processo.

L’origine remota fu nel 1849, quando Claret, prima di separarsi dai suoi Missionari di recente fondazione per farsi carico dell’arcivescovado di Cuba, scrisse per loro “Regolamenti o Costituzioni”. Non avevano il formato o la pretesa delle Costituzioni di un istituto religioso, ma erano qualcosa di molto più spontaneo e libero, orientato a vivere lo “stato missionario”; non c’erano voti, ma virtù apostoliche, guidate dall’obbedienza (= disponibilità a essere inviato). Il Fondatore non cercò una solenne approvazione ecclesiastica, approfittando della presenza a Vic di quattro vescovi nel giorno della sua consacrazione episcopale (cosa che fece con le Costituzioni delle suore della Vedruna), ma l’approvazione del suo vescovo, D. Luciano Casadevall.

VERSO UNA PONTIFICIA OMOLOGAZIONE: UNA STRADA IN TRE SEZIONI.

1.- Prima sezione: fino al Decretum Laudis (1860)

Il 26 maggio 1857 Claret tornò da Cuba a Madrid per essere Confessore Reale. A metà giugno, il superiore dei suoi Missionari, P. Esteban Sala, è apparso nella capitale per scambiare impressioni con lui e rivedere il testo normativo che aveva lasciato quando se ne era andato. L’esperienza di sei lunghi anni avrebbe mostrato la sua maggiore o minore funzionalità. La Congregazione era cresciuta moderatamente e i suoi membri desideravano un consolidamento legale, attraverso una sorta di riconoscimento canonico e civile, che richiedeva la stampa delle Costituzioni. Il Fondatore, forse insieme al P. Sala, ha leggermente rivisto il testo del 1849 e lo ha sanzionato con la sua firma il 29 giugno: “Noi sanzioniamo e firmiamo questi regolamenti o Costituzioni, perché siamo ordinati e nuovamente aggiunti” (EC I, p . 1363). L’8 settembre, in un solenne atto di accettazione, furono firmati da tutti i Missionari, che erano 13 sacerdoti e 3 fratelli. E prima della fine del 1857 andarono alla stampa.

Il 25 gennaio 1858 Claret firmò la richiesta di approvazione da parte del Papa (EC I, p. 1504s). Forse nelle stesse date iniziò anche le procedure per l’approvazione da parte del governo di Madrid, che la concesse il 9 luglio 1859. Per questo, il Fondatore dice: “Mi sono valso di S.M., del Ministro e dei viaggi al Ministero” (EC I, 1623).

Il 1 ° settembre 1858 le Costituzioni furono approvate e raccomandate dal vescovo di Vic. E, il 3 aprile dell’anno successivo, forse meglio informato sulle procedure canoniche, Claret firmò una seconda richiesta a Roma (EC I, p. 1741), questa volta accompagnato da quella del nuovo Superiore Generale, P. José Xifré, e dall’approvazione del vescovo diocesano Mons. Castañer. La traduzione italiana e altri dettagli della burocrazia significarono che il dossier non fu presentato alla S. Congregazione degli Ordini Religiosi fino al 27 febbraio 1860. Da Roma chiedevano ancora un rapporto sul numero di case, il numero di presbiteri, i mezzi di sussistenza, ecc. Claret lo inviò, con una nuova richiesta di approvazione, il 30 settembre, sostenuto da lettere di elogio di altri quattro vescovi (EC II, p. 35).

Esaminato tutto, il 19 ottobre 1860, Pio IX firmò il Decretum Laudis, che la Congregazione degli Ordini Religiosi mandò giorni dopo al vescovo di Vic e, attraverso la nunziatura, al P. Claret. L’Istituto dei Presbiteri Secolari delle Missioni” era ampiamente elogiato e raccomandato; ma l’approvazione delle sue Costituzioni fu rinviata, fino a quando non furono riviste in accordo con le Animadversiones che sarebbero arrivate in allegato.

 

2.- Seconda sezione: fino all’approvazione Ad decennium per modum experimenti (1865)

a.- Revisione del testo da parte del primo capitolo generale (Grace, 1862)

Si è svolto dal 7 al 14 luglio, sotto la presidenza del Fondatore. La Congregazione era cresciuta considerevolmente e aveva ammesso seminaristi. Era molto più di un “istituto di presbiteri di missione”. Il capitolo ha rivisto in modo significativo le Costituzioni e ha deciso di aggiungere regolamenti per i formandi, oltre a un atto formale di incorporazione nell’Istituto alla fine dell’anno di prova, che includerebbe un giuramento di permanenza e una consacrazione speciale a Dio e Maria, e consigliava l’emissione di voti privati

Lo stesso Fondatore, non appena ritorna a Madrid, scrive ciò che è stato deciso nel capitolo: “Regole per gli studenti … Consacrazione … Voti” (EC II, p. 510); il 28 luglio, mentre si trova a La Granja, lo consegna a Segovia al P. Serrat, che lo copia e lo invia al P. Xifré, a Vic. A dicembre Claret scrive anche regole per novizi, aspiranti e il loro Prefetto (EC II, p. 576). Più volte i testi ritoccati dallo stesso Fondatore e, soprattutto, dal P. Xifré, nel marzo 1863 è inviato a Roma il nuovo testo costituzionale, già tradotto in latino, con l’approvazione del vescovo di Vic, con lettere di commento di altri vescovi e con diversi documenti complementari. Precede un appello per l’approvazione firmato dal P. Xifré e approvato dal suo governo, e un altro, ovviamente, firmato dal Fondatore. Entrambi chiedono “l’approvazione delle Costituzioni con le aggiunte e le modifiche apportate dal Capitolo Generale e dall’appendice complementare” (EC II, p. 616). Tutto è indirizzato al P. José Reig, mercedario ed ex membro della casa-missione di Vic, che d’ora in poi sarà il diligente ed entusiasta avvocato della Congregazione dei Missionari davanti alla Santa Sede. Il 20 aprile ha presentato al papa tutto questo dossier e nei mesi successivi visiterà regolarmente la S. Congregazione degli Ordini Religiosi e comunicherà al P. Xifré come stanno andando le cose.

 

b.- Nuova revisione da parte del governo generale (1863-64)

Ma nel settembre 1863 sorge una grave battuta d’arresto; un consultore romano scopre che la revisione delle Costituzioni non ha tenuto conto delle Animadversiones scritte nel 1860 e il vescovo di Vic fu informato che così non si poteva andare avanti. In effetti, queste Animadversiones si erano smarrite negli uffici della Congregazione degli Ordini Religiosi e nessun Missionario le conosceva. Arrivarono a Vic il 18 novembre e P. Xifré, un po’ sconcertato, decise di convocare un Capitolo Generale straordinario per la nuova revisione. Ma il Padre Fondatore, meno alterato, gli consigliò di organizzare i passaggi in questione secondo le Costituzioni dei Gesuiti e dei Redentoristi. Xifré e il suo governo, con il costante aiuto epistolare del P. Reig, agirono molto rapidamente, tanto che all’inizio del 1864 le Costituzioni furono nuovamente riviste e corrette, e il 3 febbraio il sollecito procuratore riconobbe il ricevimento di tutto. Questa volta la richiesta di approvazione, datata 11 gennaio 1864, non fu fatta dal Fondatore, ma dai PP. Xifré, Clotet e B. Sala, rispettivamente come superiore, primo consigliere e segretario. Questa richiesta fu sostenuta dal vescovo di Vic e probabilmente dal nunzio Barili, che alla fine di gennaio chiese al Fondatore una “Breve notizia” della Congregazione, che mandò quasi immediatamente. Questo consisteva già di “trentadue sacerdoti, quattro studenti di sacra teologia e diciotto fratelli laici” (EC III, p. 447).

 

c.- Nuova revisione dopo il secondo capitolo generale (Grace, 1864)

Alla fine di aprile 1864 alcune Animadversione furono formulate a Roma sul testo presentato; queste sono state studiate a Vic e presentate al capitolo generale, che si è svolto dal 3 al 6 luglio. I capitolari, un po’ a disagio per le Animadversiones, dovettero ascoltare due meditazioni del Fondatore sull’adesione incondizionata alla Santa Sede. Considerando che la questione in alcuni punti era molto tecnica, il capitolo delegò la nuova revisione al Fondatore, lì presente, che accettò di fornire questo nuovo servizio ai suoi Missionari; sebbene quasi tutto debba averlo fatto il P. Xifré, in contatto epistolare con il Padre Fondatore ed il Padre Reig. Il 30 gennaio 1865, il P. Fondatore indirizzò a Pio IX l’ennesima richiesta di approvazione, ora “definitiva”, delle Costituzioni (EC II, p. 855).

Ma a maggio comunicano dalla Congregazione degli Ordini Religiosi a P. Reig che l’approvazione delle Costituzioni deve precedere quella dell’Istituto. Tale approvazione è richiesta dal Fondatore e dal Superiore Generale in una lettera ufficiale firmata il 6 giugno; come motivo adducono: “affinché la Congregazione supplisca il più possibile la mancanza di Ordini Religiosi” (EC II, p. 894). Anche il vescovo di Vic invia la sua richiesta.

d.- Ultimi tocchi, realizzato a Roma nel novembre 1865

Alla fine di ottobre il P. Fondatore si reca a Roma a causa del problema creato dall’approvazione reale del Regno d’Italia; fu accompagnato dal P. Xifré, con l’intenzione esplicita di accelerare la questione delle Costituzioni. I loro incontri con il P. Reig saranno importanti e i tre come gruppo, su suggerimento dei tecnici romani, daranno al testo la sua forma definitiva. Forse il Padre Xifré ha accompagnato il Fondatore in una delle sue udienze con Pio IX, che si è tenuta il 6 e 23 novembre. Il Papa deve aver dato loro la speranza di poter tornare in Spagna con le Costituzioni approvate, ma ciò gli è stata impedito da una lunga malattia del Segretario della Congregazione degli Ordini Religiosi. Lasciarono Roma il 27 novembre e il 22 dicembre firmarono a Pio IX la desiderata approvazione Ad decennium per modum experimenti, contemporaneamente, della Congregazione e delle sue Costituzioni. Il P. Reig la comunicò al P. Xifré il 23, con la sua famosa lettera degli “Alleluia”, e al Fondatore, reintegrato a Madrid, la notizia arrivò il 2 gennaio, che “lo riempì di gioia celeste “(CE II, p. 969). Per disposizione del P. Xifré, prevedendo il tempo necessario per tradurli in spagnolo e stamparli, le Costituzioni entreranno in vigore il 1° aprile 1866, il giorno di Pasqua.

Ovviamente, con le successive Animadversiones e ritocchi, il piccolo codice era stato trasformato da Regolamento per un piccolo gruppo di sacerdoti diocesani dediti alle missioni in qualcosa di molto simile alle Costituzioni di un ordine religioso, solo senza voti e senza l’esenzione che di solito godevano. Lo stesso testo con cui il Fondatore e il Superiore Generale avevano chiesto l’approvazione chiariva che la loro Congregazione non era un ordine religioso, ma un’istituzione che poteva in qualche modo sostituirlo, essendo gli ordini scomparsi con le leggi dell’esclaustrazione.

 

3.- Terza sezione: fino all’approvazione finale (1870)

È stato veloce e semplice. Con la rivoluzione del 1868, la Congregazione aveva perso la sua personalità giuridica in Spagna; ma, dopo poco più di un anno, è stata fondata in paesi di tre continenti: Francia, Algeria e Cile. Ha ampiamente superato il processo diocesano ed è sfuggita alle leggi spagnole di esclaustrazione. D’altra parte, il P. Xifré, in vista di ciò che fu approvato nel 1865, non trovò motivo di rinviare l’approvazione finale tra 10 anni. Infine, la presenza del Fondatore a Roma dall’aprile del 1869 e quella degli altri vescovi spagnoli in autunno, in occasione del Concilio Vaticano I, furono un momento propizio per influenzare la Santa Sede a favore di ciò che era previsto.

Il P. Xifré presentò al Fondatore, in una lettera del 14 novembre 1869 (EpPas III, p. 392ss), il progetto di richiesta alla Santa Sede: approvazione finale della Congregazione e delle sue Costituzioni e emissione obbligatoria dei voti pubblici, come un vero ordine religioso Per questo sperava che Claret avrebbe usato “tutto il suo riconosciuto zelo e coraggio”. Con l’approvazione del Fondatore, il P. Xifré ha rivolto la petizione al Papa il 1° dicembre. E il 16, Claret gli dice che è in tournée negli uffici romani e cerca il sostegno di monsignori e vescovi spagnoli per raggiungere l’obiettivo desiderato (EC II, p. 1473ss).

Il 20 settembre, il meritorio mercenario P. José Reig era morto, ma da allora il vescovo di Vic, Mons. Luis Jordá, è diventato avvocato dei Missionari. Lui, il P. Fondatore e il suo cappellano P. Lorenzo Puig si alterneranno per visitare gli uffici della Congregazione degli Ordini Religiosi più volte alla settimana e scoprire come stanno andando le cose. Il risultato di tali sforzi sarà che, l’11 febbraio 1870, Papa Pio IX firma l’approvazione finale delle Costituzioni, appena ritoccate, e il riconoscimento della Congregazione come Istituto di Voti Pubblici, semplice e perpetuo.

È interessante notare che il P. Claret non è informato, e viene a conoscenza dell’evento durante una visita alla Cancelleria il 12 marzo. Lo comunica immediatamente al P. Xifré (EC II, p. 1455). Il decreto della S. Congregazione degli Ordini Religiosi è stato emesso il 2 maggio e l’8 luglio Pio IX ha approvato la formula della professione con emissione dei voti. Con questa formula, tutti i membri della Congregazione professeranno nei prossimi mesi, e con essa i Clarettiani del futuro professeranno, per un lungo secolo, fino al 1971.

Severiano Blanco cmf

Traduttore: Luciano Brighi, CMF

Categorie

Archivio

claretian martyrs icon
Clotet Year - Año Clotet
global citizen

Documents – Documentos