22 Maggio

Mag 22, 2018 | Claret con te

«La tessitura era diventata per me tutto, una vera passione. Non so come ridirlo, era un vero delirio. Ebbene, chi lo avrebbe detto? Dio si servirà di questo eccesso per strapparmi alla fabbrica».
Aut 66

DIO SCRIVE GIUSTO…

Non sai quali sono le vie di Dio né i mezzi con i quali ti va’ raggiungendo con il suo amore, la sua chiamata. La trama della tua vita non la conosci fin dall’inizio nella sia ampiezza, profondità, verità. Qui serve, per utilizzare una similitudine, come nei bei film il fatto imprevidibile… che soltanto alla fine svela la verità e la complessità della trama. Certo, questo Dio continua ad essere misterioso, come misterioso sarà sempre il rapporto d’amore che ha mantenuto e continuerà a mantenere con te. Sicuramente, e anche in mezzo agli affaccendamenti e alle fatiche della vita quotidiana, delle idee e delle verità, comprese le dimenticanze e i disorientamenti, anche dei tuoi problemi e difficoltà. Dio continua a condurre la tua storia attraverso vie che solo Lui conosce, e continua a disporre il tuo cuore perché un giorno, seguendo il tuo passo, ti scavalca per sempre, ti mette a terra e tu ti incontri, senza maschera né difesa, con Lui faccia a faccia.
Una cosa simile, ricorderai, capitò al pio e religioso uomo di Dio, giudeo zelante e fedele come pochi, Saulo di Tarso, lungo la strada da Gerusalemme a Damasco… Non siamo soliti dire che «Dio scrive in modo retto anche sulle righe più contorte». A volte quello che ci sembra fuori posto, contorto… sta diventando la strada giusta, cioè, diritta e retta, che Dio segue per raggiungerti, e per condurti sempre più al suo incontro. Il fatto è che crediamo in un Dio che va’ oltre la nostra immaginazione, va’ oltre ciò che l’occhio vede e l’orecchio può sentire. Un Dio sorprendente e che ci sorprende in ogni momento. Solamente nella misura in cui il tempo passa, andiamo scoprendo la trama misteriosa della vita, si vanno chiarendo le domande, si dissipano i dubbi, svaniscono i fantasmi.
Domandiamoci con un linguaggio ignaziano: Non ci converrebbe rimanere indifferenti verso tutte le cose create, in modo tale da non desiderare più salute o malattia, ricchezza o povertà, onore o disonore, vita lunga o breve, desiderando e scegliendo soltanto ciò che meglio ci conduce verso il fine per cui siamo stati creati?
Non sarà che affannandosi e preoccupandosi per tante cose, quelle che credi e dici che sono molto importanti, e stai perdendo di vista l’essenziale?

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