Conferenza Parola 2020

Dic 2, 2020 | Claret Publishing Group, Pastorale Biblica

2 dicembre 2020. Filippine. La Provincia dei Missionari Clarettiani delle Filippine e la Claretian Communications Foundation, Inc., su iniziativa della Commissione Biblica dei Missionari Clarettiani nelle Filippine, hanno organizzato il 29 e 30 novembre la CONFERENZA PAROLA 2020 (WordConPH) nel suo terzo anno consecutivo, con il tema “La Parola e l’Adorazione: … offrire continuamente attraverso Gesù [la Parola] un sacrificio di lode (Ebrei 13:15)”.

La WordConPH è stata condotta attraverso la piattaforma Zoom, a causa della pandemia di coronavirus (COVID-19). Più di 260 persone hanno partecipato alla conferenza, iscritte gratuitamente e provenienti da varie parti del mondo: Stati Uniti, Papua Nuova Guinea, Vietnam e Malta. Sono state create sale sulla piattaforma Zoom in modo che i partecipanti avessero l’opportunità di condividere e porre domande, sia espositori che ascoltatori. Questi gruppi sono stati moderati dal sign. Alvin Macarenas e dalla sign. Rosario K. García.

Il primo giorno del convegno il Fratello Carlito “Karl” M. Gaspar, CSsR ha condiviso il tema “Prendere sul serio il discorso dell’inculturazione: l’urgente sfida dell’opera missionaria di evangelizzazione tra le popolazioni indigene”. Il Fratello Carlo ha sottolineato che oggi dobbiamo tenere conto della sfida dell’inculturazione e di come affrontare le nostre sorelle e fratelli indigeni che hanno abbracciato la fede cattolica.

Alla proposta di frate Carlo, padre Raymond Montero-Ambray ha reagito sottolineando la necessità di stabilire un impegno per il dialogo tra le popolazioni indigene, che potrebbe essere la risposta della Chiesa locale alle sfide dell’inculturazione.
La seconda conferenza è stata tenuta dal Dr. Michael Demetrius H. Asis sull’argomento: “I nostri cuori non bruciavano? Proclamare la Parola che ispira il discepolato nella liturgia”. Il Dr. Asis ha sfidato i partecipanti a non leggere la Parola di Dio come se fosse una finzione, ma a leggerla come Parola viva di Dio e ha sottolineato la necessità di collegare sempre ciò che diciamo di Gesù oggi a ciò che era come persona storica.

A questa seconda conferenza ha partecipato la Signora Tinnah dela Rosa, sottolineando quanto affermato dalla Dott.ssa Asis, nel fornire un’immagine guida ai catechisti, a coloro che sono nell’educazione religiosa, alla pastorale giovanile e specialmente a quelli del ministero della predicazione affinché possano attrarre persone e sperimentare l’ardere nell’amore di Dio e della sua Parola.

Il secondo giorno di WordConPH è iniziato con il discorso su “La parola nel tempo della pandemia”, del P. José Jonathan A. Bitoy, CMF. Il P. Bitoy ha invitato i partecipanti a rivolgere la Parola di Dio in questo tempo apocalittico, di pandemia, ispirato alla Buona Novella che ha sorretto la fede dei primi cristiani in mezzo alla persecuzione. Ha sottolineato che oggi, mentre il mondo sperimenta gli effetti devastanti della pandemia di Covid-19, la Parola di Dio ci fornisce lo stesso conforto e le stesse rassicurazioni del passato.

A questo discorso ha partecipato il Sig. Leo-Martin Angelo Ocampo, OP, evidenziando la difficile esperienza delle persone di oggi, in particolare di quelle che sono state colpite o addirittura hanno perso una persona cara a causa del coronavirus (Covid-19).

La seconda conferenza è stata tenuta dal P. Alejandro Gobrin, CMF, sul tema “Ebrei: un invito a un sacrificio di lode”. Il P. Gobrin ha esortato i partecipanti a ripensare la nostra visione del mondo, la nostra vita esistenziale, la nostra fede, la nostra etica e le nostre relazioni con se stessi, con Dio, con gli altri e con tutta la creazione. Ha inoltre spiegato che la Lettera agli Ebrei può incoraggiarci a mantenere la nostra fede, specialmente in questi tempi in cui le nostre espressioni di fede, celebrazioni liturgiche e adorazione sono limitate.
A titolo di reazione, il P. Anthony Carreon, CMF ha sottolineato la parola incentrarsi, cioè che il più importante è concentrarsi su Gesù Cristo. Per questo, il P. Carreon ha invitato gli uditori a ricordare le esperienze dei primi cristiani durante il periodo della persecuzione, che non hanno impedito loro di lodare Dio ed imitare Gesù Cristo.

 

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