Il progetto clarettiano dell’agenda biblica si apre a nuovi orizzonti in Africa e Asia

Lug 8, 2020 | Claret Publishing Group

Hong Kong, RPC. In un incontro online tenutosi martedì 7 luglio 2020 dai diversi responsabili delle varie editoriali della Congregazione, i membri del Claret Publishing Group (CPG), gli editori clarettiani di Tanzania, Filippine e India nord-orientale hanno riferito sulla pubblicazione del progetto clarettiano “Diario Bíblico”, attivo da 35 anni, ora in nuove lingue. Il diario Biblico è ora pubblicato in 25 lingue! E così si apre a nuovi orizzonti in Africa e in Asia.

L’incontro, a cui hanno partecipato ventiquattro direttori e rappresentanti di diverse editoriali di tutto il mondo, è un tentativo senza precedenti di compensare la perdita dell’incontro, già riunione regolare di Francoforte. I partecipanti hanno condiviso la loro gioia in questa nuova avventura di incontri online di editori clarettiani in tutti i continenti.

 

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Il P. Rossa Alberto, presidente di CPG ed il più anziano missionario clarettiano coinvolto in questo ministero editoriale, ha aperto l’incontro. Il Padre Generale, Mathew Vattamattam, CMF, che pure ha aderito a loro, nei suoi commenti iniziali ha ricordato ai partecipanti che il ministero dell’editoria è un’eredità della Congregazione, poiché è stato un progetto perseguito dallo stesso Padre Fondatore.

Durante l’incontro, sebbene tutti abbiano discusso in che modo la crisi di Covid-19 abbia influenzato la cura pastorale delle pubblicazioni nel loro insieme, erano tutti contenti che nessuno avesse dovuto chiudere la propria libreria.

Inoltre, i coordinatori del progetto di digitalizzazione, P. Jijo Kandamkulathy (Delegazione dell’Asia Orientale), Nelson Thomas Puthenparambil e Manoj Kandathinkara, CMFF (Provincia di Bangalore), hanno fornito informazioni tempestive a tutti sugli aggiornamenti del progetto.

Dopo aver condiviso il passato, il presente e il futuro dell’opera pastorale di ogni editoriale, il P. Henry Omonisaye, CMF, Consultore Generale e animatore del gruppo, ha sintetizzato i fattori comuni emersi dallo scambio e ha ricordato loro che la digitalizzazione è un transizione necessaria che dobbiamo compiere in questo servizio pastorale. Ha ribadito la necessità di archiviare, menzionando l’espresso desiderio del Governo Generale in questo senso. Ha anche ricordato loro che in questo modo il patrimonio culturale, patrimonio della Congregazione, sono protetti.

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