Messaggio per la Solennità del Cuore di Maria

Giu 7, 2018 | Bacheca, Mathew Vattamattam

Cari confratelli,

Siamo figli del cuore – del Cuore Immacolato di Maria. Come missionari clarettiani, siamo nati dal suo cuore e siamo stati formati e accompagnati dallo stesso cuore. Come osservava San Giovanni Paolo II nella sua Redemptor Hominis, “il mistero della Redenzione prese forma nel cuore della Vergine di Nazareth quando pronunciò il suo ‘fiat’. Da allora, sotto l’influenza speciale dello Spirito Santo, questo cuore, cuore di una vergine e di una madre, ha sempre seguito l’opera di suo Figlio ed è andato incontro a tutti coloro che Cristo ha abbracciato e continua ad abbracciare con amore inesauribile “( 22).

Mentre celebriamo la solennità del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, onoriamo il suo cuore materno ricordandoci della nostra identità di figli suoi, rinnovando il nostro impegno a vivere l’immagine di questi figli, così come il Padre ce li ha donati. Claret nella sua famosa definizione di missionario (vedi Aut. 494) ci dice: “Che benedizione per noi essere chiamati i figli del tuo cuore! Perché il tuo cuore è veramente un tempio di Dio, pulsa in ogni momento con amore per Dio e per l’umanità”. Come scrisse San Girolamo: “Pur vivendo nel mondo, il cuore di Maria era così pieno di tenerezza materna e compassione per [il popolo] che nessuno soffriva tanto per le proprie sofferenze, come Maria soffriva per i dolori dei suoi figli”. Le nostre lotte sono le sue lotte, i nostri sogni sono i suoi sogni, le nostre gioie sono le sue gioie. Papa Francesco ci ricorda che Maria è “la serva del Padre che canta le sue lodi”. Lei è l’amica che è preoccupata che il vino non manchi nelle nostre vite. Lei è la donna il cui cuore è stato trafitto da una spada e che comprende tutto il nostro dolore. Come madre di tutti, è un segno di speranza per le persone che soffrono i dolori del parto di giustizia. Lei è la missionaria che si avvicina a noi e ci accompagna lungo tutta la nostra vita, aprendo i nostri cuori alla fede per mezzo del suo amore materno. Da vera madre, cammina al nostro fianco, condivide le nostre lotte e ci circonda costantemente con l’amore di Dio “(Evangelii Gaudium, 286).

Questo cuore di Maria è tenero, pieno di compassione; ma, come è evidente nel suo Magnificat (cfr Lc 1, 46-55), cerca anche la giustizia: la giustizia di Dio. Essa pensa, desidera e lavora per un mondo trasformato in cui i poveri sono curati, gli oppressi sono liberi, l’orgoglio, il potere e la fame sono eliminati; e la misericordia di Dio vince. “Questa interazione di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di preoccupazione per gli altri, è ciò che fa sì che la comunità ecclesiale consideri Maria come modello di evangelizzazione” (Evangelii Gaudium, 288), in effetti un modello per la nostra evangelizzazione clarettiana. Cerchiamo rifugio in questo cuore; e preghiamo affinché i nostri cuori diventino veramente come il suo, così pieno di amore per Cristo e per l’umanità sofferente. Preghiamo come Madre Teresa pregava: “Maria, dammi il tuo Cuore: così bello, così puro, così immacolato; il tuo Cuore così pieno di amore e di umiltà da poter ricevere Gesù nel Pane della Vita e amarlo come lo ami tu e servirlo nella maniera angosciante dei poveri “.

È logico che la solennità del Cuore Immacolato segua immediatamente la solennità del Sacro Cuore: il cuore della Madre segue da vicino quello del Figlio. Simeone, il nuovo teologo, del decimo secolo, ha scritto che dovremmo mettere la nostra mente nel cuore e rimanere dentro di esso, e dal profondo del cuore, dovremmo elevare le nostre preghiere a Dio. Possiamo interpretare le sue parole come un invito ad unire i nostri cuori con il Cuore di Maria, contemplando il Cuore di suo Figlio.

Vi auguro tutte le gioie e le benedizioni del Cuore della Madre, nel nostro focolare e nella nostra casa.

 

Mathew Vattamattam, CMF

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