CORRISPONDERE ALLA VOCAZIONE
La presenza di Maria fu particolarmente significativa nella prima comunità cristiana. Nel racconto della passione e morte del Signore, che narra il Vangelo di Giovanni, troviamo quella parola con la quale Gesù affida sua madre a Giovanni e questi a sua madre (cf Gv 19,25-27). La scena è come un’icona del rapporto di Maria con quelli che furono discepoli di suo Figlio, con quelli che condivisero la vita con lui durante gli anni del suo ministero pubblico. Dopo la risurrezione del Signore, vanno riscoprendo, accompagnati da Maria, il vero significato delle parole del Maestro e sentono come la forza del suo Spirito susciti in loro un forte impulso a donarsi totalmente per la costruzione del Regno che Gesù aveva annunciato e per il quali offri la propria vita. La presenza di Maria li va pian piano introducendo in questa esperienza che si comprende soltanto con il «cuore».
Maria aveva sperimentato la presenza dello Spirito del Signore quando aprì il suo cuore alla Parola di Dio che la invitava ad assumere una missione importante nella storia della salvezza.
Maria conosceva la forza trasformante dello Spirito del Signore. Le parole del suo canto, come ci viene trasmesso nel Vangelo di Luca (cf Lc 1,46-55), esprimono l’esperienza di una persona che si sente nelle mani di Dio e non teme di lasciarsi guidare dalla sua Parola.
Leggere e meditare, quelle parole, ci aiuteranno a riconoscere la presenza di Dio nelle nostre proprie vite, a riscoprirlo come una fedele guida e compagno di viaggio, e a desiderare che il suo Spirito trasformi la realtà del nostro mondo perché si riflette in esso il piano di salvezza di Dio. Ci sentiremo chiamati, allora, a «corrispondere a tanta bontà».