Fondatori

La Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, conosciuta anche come Missionari Clarettiani, fu fondata il 16 luglio 1849 a Vic, in Spagna da Sant’Antonio Maria Claret e altri cinque giovani sacerdoti, P. Giuseppe Xifré, P. Stefano Sala, P. Domenico Fabregas, P. Manuele Vilaro, P. Jaume Clotet.
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Sant’Antonio Maria Claret

Antonio Giovanni Adjutor Claret y Clara è nato a Sallent (Barcellona) il 23 dicembre 1807, in una famiglia di fabbricanti di tessuti. È il quinto di undici figli. Fu mandato a Barcellona per studiare in vista della loro attività. Nonostante alcune offerte di fondare una propria fabbrica, rifiuta di soddisfare i desideri del padre e decide di abbandonare tutto per diventare certosino. Ma finisce per entrare nel seminario di Vic e viene ordinato sacerdote diocesano. Anche se non aveva completato i suoi studi teologici, il 13 giugno 1835, fu ordinato sacerdote perché il suo vescovo, Paolo di Gesù Corcuera, vide qualcosa di straordinario nella sua personalità. Andò a Roma per offrire i suoi servizi direttamente a Propaganda Fide, allora incaricata del compito di evangelizzazione in tutto il mondo. Mentre era a Roma, entrò nella Compagnia di Gesù come novizio, ma dopo quattro mesi gli fu chiesto di andarsene e tornare in Spagna.

Dopo essere tornato in Catalogna, si dedicò alle missioni popolari. Per la comunione con la gerarchia e le facoltà pastorali coinvolte, chiede a Propaganda Fide il titolo di “Missionario Apostolico” che riempie di contenuti spirituali e apostolici. Percorre gran parte della Catalogna tra il 1843 e il 1848, predicando la Parola di Dio, sempre a piedi, senza raccogliere denaro o doni per il suo ministero. Lo spinge a imitare Gesù Cristo e gli apostoli. Nel 1848 fonda la Biblioteca Religiosa, una casa editrice che nei suoi primi diciotto anni lancia 2.811.100 copie di libri, 2.509.500 di piccoli libri e 4.249.200 opuscoli. Fonda la Confraternita del Cuore Immacolato di Maria e scrive il libro “Figlie del Santissimo e Immacolato Cuore di Maria”, che alla fine ispirerà la fondazione dell’istituto secolare della Filiazione Cordimarina. Fu inviato alle Isole Canarie e fu chiamato “el Padrito”. Divenne così popolare che è co-patrono della diocesi di Las Palmas insieme alla Virgen del Pino.

Fondò la Congregazione dei Figli Missionari del Sacro Cuore di Maria il 16 luglio 1849, e pochi giorni dopo fu nominato arcivescovo di Santiago di Cuba e consacrato vescovo il 6 ottobre 1850, nella cattedrale di Vic. Fu un vescovo missionario. In sei anni, ha visitato la sua vasta diocesi tre volte. Si preoccupa del rinnovamento spirituale e pastorale del clero e della fondazione di comunità religiose. Insieme ad Antonia Maria Paris fonda le Religiose di Maria Immacolata Missionarie Clarettiane. Lotta contro la schiavitù, crea una scuola agricola per i bambini poveri, istituisce una cassa di risparmio con un marcato carattere sociale, fonda biblioteche popolari, scrive due libri sull’agricoltura, ecc.

La regina Isabella II lo sceglie personalmente come suo confessore nel 1857 e quindi deve trasferirsi a Madrid. Nel 1859 la regina lo nomina Protettore della chiesa e dell’ospedale di Montserrat, Madrid, e Presidente del monastero di El Escorial. La sua unione con Gesù Cristo raggiunge il culmine nella grazia della conservazione delle specie sacramentali, concessa a La Granja (Segovia) il 26 agosto 1861. In seguito alla rivoluzione del settembre 1868, va con la regina in esilio. Nell’aprile 1869, lascia la corte reale e partecipa al Concilio Vaticano I dove interviene appassionatamente a favore dell’infallibilità papale.

Tornato in Francia, a causa delle continue persecuzioni, è costretto a fuggire come un criminale e a rifugiarsi nel monastero cistercense di Fontfroide, vicino a Narbonne. In questo monastero nascosto, circondato dall’amore dei monaci e di alcuni suoi missionari muore, a 62 anni e 10 mesi, il 24 ottobre 1870.

I suoi resti furono trasferiti a Vic nel 1897. Fu beatificato da papa Pio XI il 25 febbraio 1934 e canonizzato da Pio XII il 7 maggio 1950.

Fotos | Clotet Year

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Stefano Sala

Nacque il 28 maggio 1812 in una fattoria che apparteneva alla parrocchia di San Martino di Sescors (Barcellona), distante un’ora da Manlleu e tre da Vic. Nel 1828 iniziò lo studio della filosofia nel seminario di Vic e, più tardi, prese la teologia a Cervera. Nel 1839 fu ordinato sacerdote. Nel 1843 incontrò P. Claret durante gli Esercizi Spirituali che quest’ultimo dava ai sacerdoti a Gombreny. Questi esercizi significarono un cambiamento radicale per P. Sala. P. Benito Vilamitjana, futuro arcivescovo di Tarragona, che divideva la stanza con P. Sala, diede testimonianza della sua conversione. Da allora accompagnò P. Claret in molte delle sue missioni. Fu la prima persona che P. Claret reclutò per la fondazione della Congregazione a cui più tardi si unirà anche suo fratello Bernardo. Quando P. Claret andò a Cuba come Arcivescovo, nominò P. Sala suo successore come Superiore Generale della Congregazione. Egli diresse anche la neonata Congregazione delle Suore Carmelitane della Carità. P. Xifré scrisse di lui: “era di statura regolare e di figura piacevole; con una voce chiara e una buona dizione. Era ben educato e istruito… La sua modestia era ben nota: la sua sola presenza bastava a tranquillizzare tutti… Era umilissimo e mite di cuore, zelante e, soprattutto, così casto e puro di cuore che non esitiamo ad affermare che mai nella sua vita ha perso la grazia battesimale. Era uno dei migliori talenti dell’allora Università di Cervera. Come predicatore era tra i più rinomati del suo tempo nel principato di Catalogna”. P. Claret riuscì a farlo nominare suo successore nell’arcidiocesi di Cuba, ma la malattia e la morte di P. Stefano Sala il 18 aprile 1858 impedirono che questo desiderio si realizzasse. Aveva 45 anni.

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Giuseppe Xifrè

Nacque in una casa di campagna nel quartiere di Vic (Barcellona) il 18 febbraio 1817. Nel 1829 iniziò la sua carriera ecclesiastica in questa stessa città. A quel tempo non era possibile per nessuno essere ordinato sacerdote in Spagna a causa della situazione della guerra civile. Di conseguenza, Giuseppe Xifré andò a Roma nel 1839 e alloggiò nel convento di San Basilio. Lì incontrò provvidenzialmente P. Claret che era andato lì con l’intenzione di unirsi alla Propagazione della Fede. Il 16 febbraio 1840 fu ordinato sacerdote e tornò in Spagna. Il suo spirito apostolico era molto simile a quello di Claret. Fin da molto presto sentì il desiderio di dedicarsi alla predicazione, conducendo una vita povera e viaggiando a piedi; per diversi anni seguì questo stile di apostolato. Insieme al P. Claret, fondò la Congregazione dei Missionari. Possiede un talento e un’intelligenza acuta, è alto e snello, di carnagione scura e occhi brillanti, un bel personaggio. Sotto un’apparenza austera nascondeva un cuore grande e magnanimo, imperturbabile nei pericoli, un imprenditore ardente. Dopo la morte di P. Stefano Sala, fu designato terzo Superiore Generale il 1° maggio 1858 e mantenne questo incarico fino alla sua morte. Mentre il Fondatore era ancora in vita, P. Xifré lo considerò sempre come il Superiore, e mantenne con lui una continua corrispondenza; fu lui che ordinò a P. Claret di scrivere la sua Autobiografia. Esiliato in Francia dopo la rivoluzione, accompagna P. Claret negli ultimi giorni della sua vita a Fontfroide, gli dà gli ultimi sacramenti e riceve la sua professione religiosa. Da allora tutta la sua vita fu una continua dedizione alla Congregazione, facendola crescere fino alla sua massima espansione fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 1899 a Cervera.

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Manuele Vilaro

Nacque a Vic (Barcellona) il 22 settembre 1816. Era di bassa statura, ma di piacevole portamento, gentile, allegro e modesto. Fu tra i primi ad accompagnare P. Claret nelle sue opere apostoliche. Per le sue eccezionali qualità, fu scelto per la fondazione della Congregazione. Fu che all’udire l’affermazione di P. Claret: “Oggi iniziamo una grande opera”, con un sorriso umoristico, replicò: “Cosa possiamo fare visto che siamo così giovani e così pochi?”. Claret rispose: “Vedrete. Se siamo giovani e pochi, più brilleranno la potenza e la misericordia di Dio”. Padre Vilaró fu anche scelto per accompagnare P. Claret quando quest’ultimo andò a Santiago di Cuba come arcivescovo. Lì lavorò instancabilmente predicando missioni, ritiri e conferenze ma, vittima del suo grande zelo, dovette tornare a Vic nel 1852. Lì, su richiesta della sua famiglia, rimase nella sua casa e non con la comunità; lo fece forse per non distrarre l’attenzione dei missionari che si occupavano di lui, visto che erano molto pochi. Ma nel suo cuore era sempre con loro fino alla sua morte, avvenuta qualche mese dopo. Nella sua malattia, fu sempre assistito da P. Clotet, nelle cui braccia molto probabilmente morì. A causa degli ultimi eventi della sua vita, P. Xifré lo considerò escluso dalla Congregazione. Il Capitolo Generale del 1922 lo riabilitò e lo mise di nuovo al livello degli altri cofondatori.

Il P. Claret scrive nella sua Autobiografia a proposito del P. Vilaró (n. 592): “L’ho fatto mio segretario e ha svolto questo lavoro molto bene. Oltre a fare il mio segretario, predicava e confessava frequentemente. Era ben educato, virtuoso, zelante e gran lavoratore. Si ammalò e poiché i medici di Cuba non potevano fare nulla per lui, gli ordinarono di tornare in Spagna, dove morì nella sua città natale, Vic”.

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Domenico Fabregas

Nacque a Orís (Barcellona) il 10 luglio 1817. Era piuttosto basso, semplice e timido, di carattere un po’ malinconico, laborioso, con una voce chiara e penetrante che attirava grande pubblico alle sue prediche. Come Xifré, e forse insieme a lui, anche lui dovette andare a Roma e soggiornare nel convento di San Basilio. Lì ebbe per la prima volta il contatto con il famoso “Mosén” Claret, che molto probabilmente già conosceva, dato che era solo due anni avanti a lui in seminario. Fu ordinato sacerdote a Roma. Tornato in Spagna, si dedicò alla cura delle anime finché un giorno fu chiamato da Mons. Casadevall che lo invitò a mettersi in contatto con Mosén Claret. Il 16 luglio 1849 fondò la Congregazione insieme a Claret e agli altri compagni. Fu consigliere generale della Congregazione. Fu responsabile della fondazione della casa di Segovia nel 1861 e si dedicò alla predicazione in tutta la regione. Fu anche incaricato della fondazione di Huesca. Dopo diversi incarichi in tutta la Catalogna, già avanti negli anni, la morte lo raggiunse a Solsona nell’anno 1895.

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Giacomo Clotet

Nacque a Manresa (Barcellona) il 24 luglio 1822. Studiò filosofia e teologia a Barcellona, poi si trasferì a Vic, studiando morale. Andò a Roma, dove fu ordinato sacerdote. Tornato in Spagna, ricoprì vari incarichi pastorali, ma ben presto si rese conto che la sua vocazione non era la cura delle anime. Su consiglio del signor Passarell, segretario del vescovo di Vic, incontra padre Claret, che conosce solo per sentito dire. Era il giugno 1849. Si unisce a P. Claret in luglio per fondare la Congregazione. Presto si occupa dei primi Fratelli della Congregazione. Nel 1858, è nominato Vicedirettore Generale della Congregazione. Nel 1870, accompagna il P. Claret a Fontfroide durante i suoi ultimi giorni, scrivendo un riassunto della sua vita. Nel 1888 cessò di essere Sotto-Direttore Generale e divenne Segretario. Scrisse libri sulla catechesi dei sordomuti e promosse la Causa di Beatificazione del Padre Claret. Nel 1898 morì nella casa di Gracia (Barcellona) con fama di santità. La sua causa di beatificazione viene introdotta a Roma.

Breve ritratto di un biografo: “amato e venerato da tutti, instancabile forgiatore della propria perfezione cristiana e religiosa; sollecito del benessere di ciascuno; che passava sulla terra lasciando dietro di sé un soave profumo di santità. Non aveva alcun nemico”.

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