16 Giugno

Giu 16, 2018 | Claret con te

«Come il corpo ha il suo nutrimento, anche l’anima ha il suo, che è l’Eucaristia, chiamato pane degli angeli, per essere gli angeli, spiriti come le nostre anime e avere lo stesso alimento»
Lettera ascetica … al presidente di uno dei cori dell’Accademia di San Michele, Barcellona 1862, p. 27

PANE DI VITA

Il mangiare e il bere sono necessità primarie dell’essere umano, durante la sua esistenza su questa terra. Anche gli animali e le piante hanno bisogno di questi elementi nutritivi per non morire, per crescere e svilupparsi fino a raggiungere la morte naturale o, a volte, violenta.
Anche nell’essere umano c’è un principio di sussistenza spirituale, che è l’Eucaristia, e, in essa, la comunione. È impossibile comprendere con i nostri sensi il significato e la necessità vitale di questo grande sacramento, che è necessario e imprescindibile, se si vuole avere una vita spiritualmente sana e contare su una forza divina, che non alimenta il corpo, ma certo, nel più intimo, l’anima di ogni credente.
È molto importante per noi -per chi crede, spera e ama- questo cibo divino, «pane degli angeli», che ci porta alla santità e alla vita eterna. Pensaci e decidi di accostarti con frequenza, almeno la domenica, e se è possibile, ogni giorno.
Il nostro amico e fratello Claret ci insegna a essere profondamente devoti dell’Eucaristia. Egli lo è stato fin da bambino, e questa devozione l’andò coltivando progressivamente, lungo tutta la sua vita.
Che bello sarebbe poter sperimentare anche noi ciò che lui dice di se stesso, in quegli anni di pura maturità spirituale, saturati da esperienze mistiche.
Dice così: «Davanti al Santissimo Sacramento sento una fede tanto viva che non la posso spiegare. Quasi mi si rende sensibile, e sto costantemente baciando le sue piaghe, e resto finalmente abbracciato con lui. Devo sempre separarmi e strapparmi con violenza dalla sua divina presenza, quando arriva l’ora» (Aut 767).

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