È deceduto il P. Severino Maria Alonso

Spagna. AVVISO: Il Santuario-Parrocchia del Cuore di Maria di Madrid (Via Ferraz-M. Urquijo) accoglierà il funerale per il suo eterno riposo, lunedì 5, alle 18,30.

severino-b.jpgQuesta mattina, in pieno Anno Sacerdotale, e a cinquant’anni dall’ordinazione sacerdotale, dopo 5 giorni di ospedale, è morto a Logroño il P. Severino-Maria Alonso Rodriguez, a 76 anni di età e 57 di vita religiosa.

Ha studiato Teologia in Santo Domingo de la Calzada e in Roma, dove ha preso il Dottorato all’Angelicum nel 1961 e ha ottenuto altri gradi universitari in Teologia Spirituale e Mariologia. Pure a Roma, nella città di Pietro e Paolo, è ordinato sacerdote.

Il suo servizio ministeriale comincia in Santo Domingo de la Calzada come Professore di Teologia Dogmatica nel corso 1961-62 e passa per Oviedo (62-64; 68-69), dove dirige una residenza universitaria; è in Libano (64-66) dove presta servizio come Direttore Spirituale dei Maroniti; a Roma (66-68) come professore e formatore di studenti clarettiani di diverse nazioni; nella Provincia clarettiana di Leon (69-80), prima come vicario e poi come Superiore Maggiore della Provincia clarettiana di Leon, fino ad arrivare a Madrid, dove – più che risiedere – dirige un centro di attività ministeriale e missionaria dal 1980 ad oggi. Nella madrilena centenaria comunità clarettiana di Buen Suceso è stato per più di 12 anni Superiore locale; Direttore (1980-85), Sottodirettore e collaboratore incessante della rivista Vita Religiosa; professore della scuola Regina Apostolorum e dell’Istituto Teologico di Vita Religiosa, di cui è stato professore (dal 1991) e Direttore (1982-88); membro della Commissione Teologica e della Conferenza Spagnola dei Religiosi (Confer), scrittore, conferenzista, assessore e accompagnatore spirituale infaticabile…Pochi aeroporti, stazioni e strade di Spagna e dell’America non conoscono la sua figura.

Autore di più di 15 libri, alcuni con circa 15 edizioni e di una infinità di collaborazioni ed articoli, lunghi o brevi, sono migliaia i religiosi e le religiose che hanno usufruito della sua riflessione, del suo buon criterio, della sua parola piena di speranza trasmessa in un servizio missionario che si traduceva in forme diverse: animazione liturgica e sacramentale, accompagnamento spirituale, consiglio, direzione di ritiri ed esercizi spirituali, conferenze, cursillos, scuola, lettere…con uno stile che ricorda molto, nella sua profondità e feconda diversità, quello di Sant’Antonio Maria Claret. I suoi confratelli della Congregazione hanno potuto contare su di lui nella partecipazione a vari Capitoli Generali, studioso ben implicato nel rinnovamento postconciliare delle Costituzioni della Congregazione.

Sensibile, in modo speciale, al dono della filiazione cordimariana, che visse con molta profondità, amante della vita, di una vita inseparabile dalla grazia, lo raccomandiamo al Signore, pieni di gratitudine, ricordandolo ai fratelli di sangue che gli sopravvivono, agli altri suoi familiari e a tutta la Famiglia clarettiana che unita alle altre Famiglie consacrate che lo ebbero come loro Direttore spirituale e che piangono oggi – nella fede e nella speranza –la sua scomparsa.
(Di più sul suo spirito in www.masdecerca.com)

Quando un missionario è morto, la messa funebre deve essere celebrata con pietà, carità fraterna e semplicità. Raccomandiamo al Signore, con i suffragi prescritti, e specialmente nella celebrazione dell’Eucaristia, i confratelli che ci hanno preceduto nel servizio del Vangelo.

Abbiamo la stessa pietà per i parenti e i collaboratori defunti della Congregazione.

(Costituzioni 19)