24 Giugno

Giu 24, 2018 | Claret con te

«Gesù Cristo ci ha dato come nostra Madre, Maria Santissima. E ci chiese di prenderla come Madre, e a Lei [chiese] che avesse cura di noi come figli».
L’orologio della passione, in EE, p. 199-200

DONO PREZIOSO

Prima di morire sulla croce, Gesù affidò al discepolo prediletto la cura di sua Madre: «Ecco la tua Madre» (Gv 19,27). Con l’accettazione immediata («e da quell’ora») di questo dono, Dio ci insegna -nella passione di Gesù- a vivere con atteggiamento filiale verso Maria. Con questa consegna di Maria, il discepolo diventa figlio.
Non è strano che, nel suo Vangelo, il discepolo Amato presenti Maria con alcuni tratti diversi dai sinottici. Risalta, soprattutto, il racconto delle nozze di Cana, in cui esprime la convinzione che Maria ebbe una funzione mediatrice perché Gesù manifestasse la sua gloria ai discepoli. Il fatto produsse in loro la prima esperienza di fede (Gv 2,11). Questo stesso racconto ci presenta Maria come una donna sensibile alla necessità di tutti. In questa presenza -che coglie le necessità e trova le soluzioni alle stesse-, il discepolo prediletto vede la tenerezza materna di Maria, che non può accettare le sofferenze dei suoi figli. Attraverso lo stesso avvenimento, Maria è anche la «prima discepola» di Gesù, che invita a prenderlo come Maestro e Signore: « Fate quello che Lui vi dirà» (Gv 2, 15). Accettare Maria come madre nostra è obbedire a Gesù, ed equivale ad entrare in relazione d’amore con Lui (cf Gv 15,10).
Claret ha ricevuto e ha vissuto con grande impegno, questo dono della filiazione mariana, e si sforzò di farlo crescere nella vita di tutti i credenti. In riferimento a se stesso, scrisse: «Maria è mia Madre, mia Madrina, mia Maestra, mia Direttrice e mio tutto dopo Gesù» (Aut 5). Nella sua richiesta a Maria per crescere nell’amore divino e nell’amore al prossimo, Le chiede che gli dia «fame e sete di amore» (Aut 47), consapevole del fatto che glielo concederà in abbondanza; e nella sua missione apostolica si considera come «una freccia posta nella vostra mano potente» per lottare contro il male (Aut 270).
Che posto riservi a Maria nella tua spiritualità quotidiana?
È il tuo rapporto con Lei [Maria] puramente sentimentale, o suppone un impulso per cercare con più forza la volontà del Figlio e consegnarti a lavorare per i valori del Regno?

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