Baytalabay Sungun: Incontro degli studenti di CSFI e IPMS

Mag 3, 2018 | ASCLA East, Fr. Rhoel Gallardo, Popoli indigeni

Maluso, Filippine. Dal 21 al 25 Aprile 2018, con lo sforzo congiunto di IPMS (Missione dei popoli indigeni in Saranggani) ed il CSFI (Fondazione Claret Samal Incorporated), è diventato possibile e si è svolto a Maluso, una delle isole di Basilan, il Campo Estivo intitolato Baytalabay Sungun (“Incontro giovanile” nel dialetto di Samal e Tagakaulo) tra tre diverse tribù, culture e religioni.

Il programma è iniziato con una celebrazione eucaristica seguita da un Duwa’a, un bellissimo simbolo che ricorda ai partecipanti che ogni incontro è un incontro con Dio. Tutta la giornata si è focalizzata sull’introduzione tra le diverse tribù presenti, seguito da un forum aperto dove sono stati presentate e stabilite idee, preconcetti e stereotipi tra le culture diverse, al fine di promuovere un incontro più profondo. Il secondo giorno è stato dedicato alla riflessione sulla propria personalità. Le due tribù di montagna hanno avuto l’opportunità di conoscere la situazione della vita reale dei Bajaus attraverso il contatto con le diverse famiglie di Bajau. Il terzo giorno lo sviluppo del cameratismo tra le tribù è stato affrontato attraverso un gioco di tipo “The Amazing Race”. Il quarto giorno si è concentrato sullo sviluppo dell’autostima e della fiducia di ogni partecipante attraverso un laboratorio di arti teatrali, che ha anche servito come preparazione per la Notte Culturale. L’ultimo giorno lo si è passato sulla spiaggia dell’isola di Taikila.

E’ stato molto sintomatico che la gente della montagna (Blaan e Tagakaulo) discendesse e che la gente del mare (Bajau) tornasse alla riva per incontrarsi. Il campo estivo non si è concentrato sulle differenze. Invece, concentrandosi sul rafforzamento della propria identità come Tagakaulo, Blaan e Bajau, ha aperto la strada alla comprensione che ci sono altre tribù, che possono imparare molte cose l’una dall’altra e scoprire l’unità nel mezzo della diversità. Il campo era un continuo richiamo alla ricchezza del nostro mondo: non esiste un’unica cultura che lo domini; esso è composto da molte culture che devono completarsi a vicenda. Nel nostro mondo di oggi, macchiato dal sangue di molte persone che sono morte a causa delle guerre tribali, dell’indifferenza tra le religioni, dell’idea che una certa cultura e religione sia la migliore e ogni altra cosa sia sbagliata, la nostra Congregazione si aspetta che il Campo abbia creato un’esperienza alternativa e un movimento favorevole in un’altra comprensione della realtà.

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