COMUNITA’ CLARETTIANA DI VITA IN MISSIONE CONDIVISA INGENIERO JACOBACCI: DOVE VOGLIAMO STARE?

Ago 24, 2019 | San José del Sur, Solidarietà e missione

Ingegnere Jacobacci, Argentina. Più che un luogo è una situazione vitale che, per il solo fatto di viverla, risponde a diverse domande esistenziali che ti poni sulla strada della felicità. Cosa mi permette di crescere dalla confermazione? Dove mi sento utile e apprezzato? Dove e con chi posso vivere la fede in Gesù, amico dei poveri e degli esclusi?
Le comunità con identità miste sono una realtà che appare come alternativa alla ricerca di un modello di Chiesa missionaria (in uscita), disposti a vivere il progetto di Gesù in contesti avversi alla vita dignitosa e alla cura della casa comune. Sono comunità segnali in cui sei a tuo agio e appassionato per l’annuncio del Vangelo. La vita in missione condivisa è il contenuto di queste comunità, è l’espressione di coloro che compongono il gruppo caratterizzato dalla diversità e in un processo di trasfigurazione.

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Questo è l’orizzonte e lo scopo di chi ha vissuto nella comunità clarettiana di Ingeniero Jacobacci quest’anno 2019, della Provincia Clarettiana di San José del Sur, invitato a stare con il Dio della vita (e non quello della religione) in uno stesso Progetto Pastorale. Melina Hernández (dell’Uruguay) e Cynthia Cechetto (dell’Argentina) insieme ai CMFF Pedro Rojas, Marcos Niclis e Mario Bússolo hanno vissuto in corresponsabilità al servizio della missione.

A luglio, hanno iniziato una delle espressioni della vita in missione condivisa (il Volontariato) avendo come opzione le priorità di GPIC (Giustizia, Pace e Integrità della Creazione) in questa realtà dell’altopiano della Patagonia. Con una chiara consapevolezza della comunione e della partecipazione, dove l’uguaglianza e il rispetto sono strumenti che facilitano un obiettivo comune.

Le dinamiche della comunità sono state entusiasmanti in questo momento in cui è arrivato il gruppo missionario di Bahía Blanca, poco dopo l’integrazione di coloro che hanno iniziato il volontariato. Anche per la visita ai luoghi con le sue persone semplici, riconoscenti e gentili; conoscere i gruppi pastorali; e i momenti comuni di preghiera e di pianificazione pastorale. In breve, la necessità di un organismo vivente tra tutti (sistema vivente) viene scoperto come fondamentale nel cammino della missione clarettiana; sono le fonti vitali che danno vita.

Molto resta da fare fino a dicembre di quest’anno, ma non vogliono che questa esperienza si rinchiuda in loro. Far conoscere ciò come Buona Notizia è sempre stato destinato a contribuire ai cambiamenti proposti da papa Francesco. Siamo una Chiesa e una Congregazione, con molti segni di vita, insieme testardi e persino immobili in altri aspetti che suggeriscono cambiamenti urgenti e profondi in questo presente. Vale la pena chiederci dove vogliamo essere oggi: dove vuoi vivere e con chi condividere la fede in Gesù che libera le persone?

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