109 Martiri Spagnoli Clarettiani

(†1936-1937)
BEATIFICAZIONE:
– 21 ottobre 2017
– Papa Francesco

RICORRENZA:
– 1 febbraio

 

Matteo Casals, Teofilo Casajús, Fernando Saperas e 106 compagni, Membri della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, appartenuti alle comunità di Barcellona, Castro Urdiales, Cervera, Lerida, Sabadell, Valencia, Vic e Sallent; martiri: sono stati uccisi in odio alla fede negli anni 1936 e 1937, nell’ambito della persecuzione nella guerra civile spagnola, trucidati con l’unica colpa di essere dei credenti e dei religiosi

 

“Non abbiamo paura”

Nella prima metà del XX secolo, la Spagna fu fortemente condizionata da una politica anticristiana che limitò totalmente l’esercizio del culto pubblico e, attraverso leggi discriminatorie e atteggiamenti aggressivi, mirò esplicitamente alla completa distruzione della Chiesa nella Nazione iberica.

Numerose furono le vittime della persecuzione religiosa. Soprattutto a partire dal 1936 venne messo in atto un piano di annientamento dei sacerdoti e dei religiosi, mediante azioni organizzate e sistematiche, non di rado preceduto da torture psicologiche e fisiche.

Questi Venerabili Servi di Dio provenivano da diverse comunità: Barcellona, Sabadell, Vic, Lérida, Cervera, Valencia e Santander.

Rappresentanti di questa gloriosa schiera possono essere considerati i Venerabili Servi di Dio Matteo Casals, Teofilo Casajús e Fernando Saperas: erano, rispettivamente, Superiore a Sabadell, studente a Cervera e frate professo nella medesima comunità.

Se diverse furono le esperienze che caratterizzarono le vite di questi veri testimoni della fede, identica fu la loro consapevolezza di andare al martirio e il loro desiderio di offrire a Cristo anche il loro sangue, dopo avergli offerto la vita nella consacrazione battesimale, religiosa e sacerdotale.

BEATO MATEO CASALS MAS, nato il 10 settembre 1883 a Bagá presso Barcellona, in diocesi di Solsona. Fu battezzato il giorno seguente nella chiesa parrocchiale del suo paese, con i nomi di Mateo (in catalano Mateu) Lorenzo José. I suoi genitori, Mateo Casals e Dolores Mas, ebbero nove figli; Mateo era il sesto. Ebbe dall’infanzia una grande devozione alla passione di Gesù, che conservò per tutta la vita: in particolare, era affascinato dalle funzioni della Settimana Santa, che in Spagna sono particolarmente solenni. Iniziò la sua formazione verso il sacerdozio nel Seminario diocesano di Solsona. Sentendosi orientato alla vita religiosa, entrò tra i Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, o Clarettiani: professò i voti il 15 agosto 1903 e fu ordinato sacerdote il 13 giugno 1911. Fu superiore in molte comunità della sua congregazione, impegnandosi instancabilmente nelle predicazioni al popolo. Allo scoppio della guerra civile spagnola, il 10 luglio 1936, era superiore della comunità di Cervera. Dopo alcuni giorni in cui si rifugiò in una casa sicura, il 4 agosto 1936 fu catturato e condotto in carcere, dove guidò i suoi confratelli a continuare, per quanto possibile, la vita comunitaria. All’alba del 5 settembre 1936 lui e quattordici altri Clarettiani furono fucilati a Sant Quirze del Vallès (San Quirico de Tarrasa). La sua causa di beatificazione e quella di sette confratelli, uccisi nel territorio della diocesi di Barcellona, è stata inclusa, a partire dal 13 settembre 2006, in un gruppo composto da 109 membri. Padre Mateo, lo scolastico (ossia religioso in cammino verso il sacerdozio) Teófilo Casajús Alduán e fratel Fernando Saperas Aluja sono stati designati come capigruppo, in rappresentanza dei vari generi di vita consacrata nella congregazione clarettiana. Tutti e 109 sono stati beatificati il 21 ottobre 2017 a Barcellona, sotto il pontificato di papa Francesco. I resti mortali del Beato Mateo Casals Mas sono venerati nella chiesa del Cuore di Maria a Sabadell.

Vocazione sacerdotale

Allo stesso tempo, cominciò a sorgere in lui la vocazione al sacerdozio, ma, a causa delle compagnie che frequentava e della sua aspirazione a una maggiore libertà, venne gradualmente meno. Mateo ignorava i consigli di sua madre, che morì nel 1897, a non dimenticare quel desiderio. Andò quindi a lavorare presso un telaio, ma fu lì che la sua aspirazione riemerse. Così, nel settembre 1898, entrò nel Seminario diocesano di Solsona, dietro consiglio del vicario della sua parrocchia, don Domingo Rafort, e dopo aver ottenuto il permesso da suo padre. A mantenerlo agli studi fu una zia materna, María Mas, poiché la sua famiglia era estremamente povera.

Orientato alla vita religiosa

Frequentò i corsi di Umanità con profitto e con soddisfazione dei superiori. Nel frattempo, però, sentiva una sorta di disagio per il regime di vita in Seminario, che prevedeva quattro mesi di vacanza in estate. Nella destinazione dei parroci diocesani, perlopiù inviati a parrocchie isolate, vedeva un pericolo per la sua vocazione. Fu in quel modo che, pertanto, si orientò alla vita comunitaria in qualche congregazione religiosa. Precisamente, scelse i Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, fondati da sant’Antonio Maria Claret e perciò detti Clarettiani. Don Domingo l’aiutò, ancora una volta, a prendere contatti con loro.

Tra i Missionari Clarettiani

Superati i contrasti da parte del padre e degli amici, il 14 luglio 1902 Mateo si mise in viaggio, dopo aver ricevuto il denaro per pagarselo come elemosina da alcune persone buone. Andò quindi a piedi a Ripoll, impiegandoci nove ore; poi, per la prima volta nella sua vita, prese il treno alla volta di Vic, sede della Casa madre della congregazione. Arrivò nel tardo pomeriggio, ma considerò come data effettiva del suo ingresso il 16 luglio, che era il giorno fissato in precedenza. Un mese dopo, il 14 agosto, ricevette l’abito religioso e iniziò il noviziato. Negli Esercizi spirituali del gennaio 1903 si propose una vita austera, specie per quanto riguardava l’alimentazione. Poco più tardi, si offrì totalmente alla Vergine Maria, pregandola che avesse cura di lui. Nel mese di giugno ribadì il proposito di avanzare nella virtù e nella semplicità.

Tonsura e studi filosofici

Dotato di qualità morali e intellettuali notevoli, aveva tuttavia alcuni disturbi di salute, riguardanti il sonno. Fu visitato da uno specialista a Barcellona, il quale non riscontrò sintomi tanto gravi da rimandarlo a casa. Per lui, come scrisse in seguito, fu «un giorno memorabile». Professò i voti a Vic il 15 agosto 1903, giorno in cui ricevette anche la tonsura. Passò quindi alla casa di Cervera per gli studi filosofici: al terzo anno, 1905-1906, ebbe come prefetto padre Filippo di Gesù Munárriz (beatificato nel 1992). Continuò a soffrire d’insonnia e di mal di testa: ciò influì probabilmente sul suo profitto, che non fu elevato, ma non sulle sue doti morali e sulla sua osservanza dei doveri religiosi.

Ordinazione sacerdotale e primi incarichi

Terminato il corso di Filosofia, il 15 luglio 1906 ricevette gli Ordini minori, poi proseguì gli studi di Teologia Dogmatica a Cervera e quelli di Teologia Morale ad Alagón. Fu ordinato suddiacono il 21 maggio 1910, a Vic, e diacono il 24 settembre dello stesso anno. Nel 1911, terminati gli studi di Morale, fu ordinato sacerdote a Saragozza. Venne quindi destinato ad Aranda de Duero, per il corso di preparazione al ministero: arrivò lì il 28 settembre 1911. Nel 1913 fu inviato ad Alagón, ma rimase poco tempo, a causa dei cambiamenti nel governo della congregazione: il 18 agosto passò a Solsona, come Ministro. Poco dopo, fu eletto sacrestano, ma nel triennio seguente lasciò l’incarico e fu nominato professore di Mistica. Nel 1919 ricevette la nomina a Primo Consultore della medesima casa.

La missione di padre Mateo

In tutto questo tempo, padre Mateo s’impegnò pienamente per la salvezza delle anime: predicava novene, settenari, tridui, missioni al popolo, quaresimali, Esercizi spirituali, sermoni e devozioni. La sua azione apostolica si estendeva nei luoghi più disparati, vicini e lontani, ed era rivolta sia a comunità religiose, sia ad assemblee diversissime. Nel dicembre 1922 fu nominato superiore della casa di Sabadell, dove arrivò il 4 gennaio 1923. Anche lì continuò i medesimi impegni di prima. Nel 1930 venne destinato a Cervera come superiore, ma l’anno successivo era già a Solsona col medesimo incarico.

Il rischio del martirio

Il 24 luglio 1934 tornò a Sabadell, di nuovo come superiore. In quel luogo, mentre continuava le sue molteplici occupazioni, fu testimone degli eventi della “settimana tragica” che insanguinò Barcellona e che segnò l’inizio di una persecuzione contro la Chiesa, compresi i religiosi.
Il 1° settembre 1935, durante un corso di Esercizi, ricordò quei giorni in questi termini: «Ricorda i pericoli che hai corso la notte del 6 ottobre, quando hai visto la morte in faccia e come Dio ha liberato te e i tuoi con una provvidenza quasi visibile da circostanze tanto critiche. Di conseguenza, rendi grazie continue a Dio…». I rischi che aveva affrontato resero padre Mateo consapevole che il martirio stava per diventare una realtà. Nei suoi appunti degli Esercizi del 1935 e del 1936 scrisse che non aveva paura di morire. In altre occasioni manifestò di essere disposto a dare il sangue per Cristo, rifiutando la possibilità di scappare o di vivere in clandestinità. Tutti i membri della comunità, in generale, avevano le stesse disposizioni d’animo.

Gli inizi della guerra civile

La sera del 19 luglio 1936, allo scoppio della guerra civile, la comunità si disperse in case sicure, assegnate in anticipo. Padre Mateo si rifugiò in casa del signor José Vilaseca, in calle San Juan.
Il mattino seguente tornarono tutti nella loro residenza, per celebrare Messa e comunicarsi. Padre Mateo si attardò perché andò a celebrare presso la cappella delle Piccole Suore degli Anziani Abbandonati, ma fu raggiunto dalla notizia che non gli conveniva restare là: c’erano state manifestazioni ostili. A quel punto, ordinò che ciascun confratello tornasse al rifugio della notte precedente; lui stesso si diresse nuovamente in calle San Juan.

La cattura

Rimase lì fino al 4 agosto, quando una pattuglia di miliziani lo catturò e lo portò in carcere. Trovò imprigionati altri membri della comunità di Sabadell e li guidò, per quanto possibile, a continuare la vita comunitaria. Di certo pregavano il Rosario e altri esercizi di devozione, ma si dice che il superiore abbia perfino predicato degli Esercizi spirituali. I Clarettiani ricevevano il soccorso dei familiari di altri prigionieri. Uno di essi giunse a offrire loro la propria abitazione, quando sarebbero stati rilasciati, ma padre Mateo rifiutò: aveva il presentimento che sarebbe morto presto.

Il martirio

Il 4 settembre 1936, alle 23.45, giunsero al carcere numerosi miliziani, dietro ordine delle autorità civili e del Comitato rivoluzionario locale: fecero uscire tutti i prigionieri, in tre gruppi da quattro e uno da tre, dato che erano quindici, e li caricarono sui loro automezzi. Mentre i prigionieri passavano per la strada, gridavano: «Viva Cristo Re! Viva il Sacro Cuore di Gesù!». Il certificato di morte di padre Mateo attesta che fu fucilato al chilometro 17 della strada di Rubí, verso le cinque del mattino del 5 settembre 1936, nei confini del municipio di San Quirico de Terrasa. L’autopsia segnalò che aveva le ginocchia incallite, «tipiche di qualcuno che nella vita è stato molto in ginocchio». Il suo cadavere fu sepolto nel cimitero di San Quirico de Terrasa (oggi Sant Quirze del Vallès), ma in seguito fu traslato nella chiesa del Cuore di Maria a Sabadell.

La causa di beatificazione

La causa di padre Mateo Casals Mas fu compresa in un elenco di otto potenziali martiri Clarettiani, uccisi nel territorio della diocesi di Barcellona. Il processo informativo diocesano fu aperto il 28 novembre 1949 e concluso il 29 gennaio 1951. Il decreto sugli scritti venne emesso il 6 dicembre 1991. Col decreto del 13 settembre 2006, la causa fu inclusa in un più ampio elenco che contava in tutto 109 potenziali martiri, tutti della stessa congregazione. Padre Mateo fu indicato come capogruppo insieme a Teófilo Casajús Alduán, religioso scolastico (ossia in formazione verso il sacerdozio) e Fernando Saperas Aluja, religioso fratello, in rappresentanza delle tre vocazioni presenti tra i Clarettiani.

Il riconoscimento del martirio e la beatificazione

La “Positio super martyrio”, consegnata nel 2006, fu esaminata dai consultori teologi della Congregazione delle Cause dei Santi dieci anni dopo, l’8 febbraio 2016. La valutazione positiva fu confermata dalla riunione dei cardinali e dei vescovi membri della medesima Congregazione.
Il 21 dicembre 2016, ricevendo in udienza il cardinal Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Mateo Casals Mas e i suoi 108 compagni sono stati riconosciuti martiri in odio alla fede cattolica.
La loro beatificazione è stata celebrata il 21 ottobre 2017, nella basilica della Sagrada Familia a Barcellona. A presiedere il rito, in qualità d’inviato del Santo Padre, il cardinal Amato. (Autore: Emilia Flocchini)

BEATO TEÓFILO CASAJÚS ALDUÁN, seminarista clarettiano, nacque a Murchante, in provincia di Navarra e diocesi di Tudela, il 4 novembre 1914. Fu battezzato nella parrocchia di Nostra Signora dell’Assunzione della stessa cittadina il giorno successivo. Il 30 giugno 1915, secondo l’uso del tempo, ricevette il Sacramento della Cresima.

Suo padre, Jacinto Casajús, era falegname, mentre sua madre, Agustina Alduán, si prese cura dei figli, che in tutto furono sette. Teófilo ricevette una buona educazione umana e religiosa, sia in famiglia sia alla scuola delle Religiose della Consolazione, che iniziò a frequentare a tre anni.Mostrò presto un’intelligenza sveglia e una certa vivacità, dato che finiva col distruggere i suoi sandali nel giro di quattro giorni. Nonostante la sua tenera età, era comunque molto giudizioso e amava fare il chierichetto.

Vocazione tra i Clarettiani

In quell’ambiente, Teófilo maturò la vocazione religiosa. Scelse i Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, detti Clarettiani dal nome del fondatore, sant’Antonio Maria Claret. Due suoi zii materni, padre Medardo Alduán Fuentes e padre Nicolás Alduán Fuentes, erano sacerdoti in quella congregazione. Il 2 luglio 1926, accompagnato dalla madre, entrò in postulandato ad Alagón, dove compì gli studi di Umanità. Nelle lettere che inviò ai familiari manifestò sempre la sua soddisfazione e la sua determinazione nel perseguire la vocazione missionaria.

In noviziato

Nell’agosto 1928 si trasferì a Cervera, dopo un viaggio di oltre mezza giornata con tappa a Saragozza, dove visitò la cattedrale (“la Seo”) e la basilica di Nostra Signora del Pilar. Concluse gli studi di Umanità con notevole profitto. Il 29 luglio 1930 giunse a Vic per il noviziato e compì la vestizione religiosa il 14 agosto dello stesso anno. Il 15 agosto 1931 professò i voti, mentre undici giorni dopo si diresse a Solsona per gli studi teologici.

Sereno nonostante i pericoli

Già dal mese di maggio, però, la situazione in Spagna si era fatta pericolosa. Nel mese di maggio si erano verificati incendi di chiese e conventi, ma Teófilo cercava di rincuorare i suoi. Il 4 luglio 1931 scrisse a suo padre: «Io e tutti noi qui siamo disposti a qualunque cosa; non dovete preoccuparvi per me, so già che mia madre ha scritto una lettera a Cervera per incoraggiare José [un altro figlio che studiava lì]: questo è buono; si ricevono notizie molto diverse da altre famiglie piene di timore per i loro figli, che quasi li chiamano perché fuggano dal pericolo. Ogni volta che vedo una cosa di queste mi sento ardere… (in quanto navarro, direbbero qui)». In un’altra lettera, il 20 novembre 1931, ribadisce la sua serenità: «Anche in mezzo a queste circostanze si può gioire. Vedi, Carmen, né paura, né ombra di tristezza mi causano queste persecuzioni attraverso cui passiamo». In effetti, la città in sé era pacifica, ma era l’ambiente attorno a dare segnali di preoccupazione.

Verso il sacerdozio

Le tappe verso il sacerdozio che Teófilo sognava si succedevano: a Solsona iniziò il corso di Teologia e il 12 giugno 1935, nella cattedrale del luogo, ricevette la tonsura, accompagnata, il giorno seguente, dai due primi Ordini minori. Il 26 agosto successivo si trasferì a Cervera, per terminare gli studi.

Nei rapporti dei superiori su di lui si legge che era dotato di un grande talento per la musica ed era un buon direttore. La sua pigrizia era compensata da una certa franchezza e onestà, che gli permettevano di non emettere facilmente giudizi temerari. Nei propositi che annotò il 3 novembre 1935, parlava di «olocausto, un sacrificio completo, senza riserve, in piena volontà. Fermezza di parola… religiosità… mire elevate… perseveranza», disponendosi a manifestare quei sentimenti all’esterno senza paura né vergogna della verità.

Nella persecuzione della guerra civile spagnola

Il 21 luglio 1936, due giorni dopo l’inizio della guerra civile spagnola, alla comunità di Cervera arrivò telefonicamente, da parte del sindaco della città, di lasciare nel giro di un’ora l’edificio dell’ex università, che dal 1887 era la loro casa. Usciti dalla porta del giardino, i Clarettiani si divisero: 21 si rifugiarono nell’ospedale o presso famiglie amiche, mentre gli altri (15 Padri, 44 Scolastici, 25 Fratelli e 38 Postulanti) salirono su alcuni autobus inviati dal Municipio. Fecero per dirigersi verso Solsona, ma i rivoluzionari di quella città non li accolsero. Così, ormai di notte, i mezzi fermarono a San Ramon, presso il cui convento dei Mercedari vennero accolti i fuggitivi. Trascorsero lì la notte, poi, al mattino seguente, fu celebrata la Messa: alcuni rinnovarono i voti religiosi, mentre altri li professarono per la prima volta. Il mattino del 23 luglio si dispersero di nuovo. Gli Scolastici e alcuni Fratelli si avviarono verso Mas Claret, una fattoria a sette chilometri da Cervera, già luogo di vacanze per i Missionari. Arrivati a destinazione, un gruppo, formato da quattordici Scolastici professi e dal loro docente di Latino, padre Manuel Jové Bonet, si diresse a Vallbona de les Monges, villaggio natale di quest’ultimo. Al tramonto giunsero a Montornés, dove ebbero un’accoglienza calorosa e poterono sfamarsi.

L’arresto
Il mattino seguente, passando per Guimerà, decisero di andare a coppie, muovendosi a dieci minuti di distanza. La precauzione non valse a nulla: i giovani furono catturati mentre si stavano riposando. Padre Jové, che si era allontanato per pianificare con un amico il modo di ospitare tutto il gruppo, si consegnò al Comitato rivoluzionario di Ciutadilla, dov’erano stati imprigionati, deciso a non abbandonarli.
I giovani studenti e il loro superiore furono sottoposti a torture fisiche e psicologiche: alcuni erano presi a pugni e spintoni, ad altri furono sottratti Rosari e crocifissi. Al giovane Luis Plana fu tirata fuori dal portafogli la foto di sua sorella Maria, che era una Suora di Carità di santa Gioacchina Vedruna, ma i persecutori la presentarono come la sua “fidanzata”.

Il martirio

Alle otto di mattina di domenica 26 luglio, legati ai polsi a gruppi di due, furono caricati su un camion e legati anche ai piedi, sempre a due a due. Dopo un paio d’ore di viaggio, trascorse in preghiera e meditazione, furono slegati ai piedi e condotti presso il cimitero di Lerida.

Padre Jové esortò per l’ultima volta i suoi quattordici studenti: «Ci uccideranno, ma noi moriremo per Dio. Viva Cristo Re!». Fu il primo a essere fucilato, con altri due giovani. A tutti, man mano che toccava il loro turno, venne chiesto in tono ironico se volessero morire per Dio o per la Repubblica: «Viva Cristo Re!», risposero invariabilmente. Toccò quindi a quattro condannati, poi ad altri quattro, infine agli ultimi tre. Teófilo faceva parte della loro lista; non aveva ancora ventidue anni.

La causa di beatificazione

La sua causa e quella dei suoi quindici compagni fu inserita nel gruppo denominato «Jaime Girón e 59 compagni», accomunati dall’essere membri della comunità clarettiana di Cervera. Il processo informativo fu aperto nella diocesi di Solsona l’11 febbraio 1948 e concluso il 26 dicembre 1954. Il decreto sugli scritti si ebbe il 22 giugno 1966, mentre la convalida del processo informativo porta la data del 3 giugno 2000.

Col decreto del 13 settembre 2006, la causa fu inclusa in un più ampio elenco che contava in tutto 109 potenziali martiri, tutti della stessa congregazione. Teófilo fu indicato come capogruppo insieme a Mateo Casals Mas, religioso sacerdote, e Fernando Saperas Aluja, religioso fratello, in rappresentanza delle tre vocazioni presenti tra i Clarettiani. (Autore: Emilia Flocchini)

BEATO HNO. FERNANDO SAPERAS

Martire della castità

Fernando Saperas Aluja nacque ad Alió (Tarragona) l’8 settembre 1905. Quando aveva sette anni, suo padre, José Saperas, morì e la famiglia rimase senza il reddito del muratore che li sosteneva. All’età di 15 anni, Fernando si è recato a Valls (Tarragona) e a Barcellona per lavorare come cameriere d’albergo e commesso.

Ha svolto il servizio militare a Barcellona, vicino al Santuario del Cuore di Maria, gestito dai Missionari Clarettiani. Ogni volta che gli obblighi militari lo permettevano, Fernando frequentava quel Santuario. A quel tempo cominciò a sentire il desiderio di entrare in una comunità religiosa, se non di studiare, perché la sua età non glielo permetteva più, almeno per servirvi come servo. Fu accettato nella Congregazione, non come servo, ma come Fratello missionario. Entrò alla fine del 1928.

Dopo gli anni della sua formazione, è stato assegnato a Cervera, alla comunità dell’Università. Ogni giorno cresceva in lui la pietà con cui era stato abbellito fin dall’infanzia. Oltre a partecipare alla preghiera comunitaria, a partecipare alla Messa e a ricevere la Santa Comunione, ha fatto frequenti visite al Santissimo Sacramento, ha praticato la Via Crucis e ha recitato le tre parti del rosario. Insieme alla pietà, Fratello Saperas ha sviluppato un amore per la sua vocazione e per l’Istituto. Diceva: “Non possiamo mai ringraziare Dio per il beneficio della nostra vocazione”. Tuttavia, la nota più caratteristica della sua spiritualità era la sua disponibilità al lavoro e lo zelo missionario con cui lo svolgeva. Svolgeva i suoi compiti con diligenza, pulizia, ordine e un timbro evangelizzatore.

Egli si occupò del portiere quando, il 21 luglio 1936, i 117 clarettiani di Cervera dovettero disperdersi in fretta e furia. Fratello Fernando si è recato nella comunità di Solsona con il gruppo più numeroso. Ma si sono dovuti disperdere lungo la strada. Dopo aver attraversato diverse frazioni della regione, e aver lavorato nella casa del signor Riera de Montpalau, è dovuto andare alla fattoria di un altro amico, il signor Bofarull.  È stato poi arrestato la mattina del 12 agosto. Una volta dichiarato il suo status religioso, fu sottoposto a ogni sorta di provocazione e di vessazioni contro la castità. Infine, dopo quindici ore di sofferenza, perdonando i suoi carnefici, è stato colpito a morte alle porte del cimitero di Tárrega (Lérida). Era già il 13 agosto 1936.

I Beati Martiri catturati e passati per le armi, unicamente a causa della loro condizione di credenti e di religiosi sono:

  1. Matteo Casals Mas, nato il 10 settembre 1883 a Bagá (Barcellona), emise la professione religiosa il 15 agosto del 1903; venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1911. Fu fucilato a San Quirce de la Serra il 5 settembre 1936.
  2. Teofilo Casajús Alduán, nato il 3 novembre 1914 a Murchante (Navarra), emise la professione temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  3. Fernando Saperas Alluja, nato l’8 settembre 1905 ad Alió (Tarragona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1930. Fu ucciso il 13 agosto 1936 a Tárrega.

A seconda della Comunità di appartenenza, i Beati sono suddivisi ulteriormente in sette Gruppi:

Barcellona:

  1. Giovanni Capdevila Costa, nato a Sovelles (Girona) il 30 novembre 1883, emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 16 luglio. Fu ucciso il 25 luglio 1936 a Barcellona.
  2. Gumersindo Valtierra Alonso, nato a San Martín de Humada (Burgos) il 12 gennaio 1876, nel 1896 entrò in Congregazione. Emise la prima professione il 15 agosto 1894 e, successivamente, il 18 settembre 1908, fu ordinato sacerdote. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Barcellona.
  3. Candido Casals Sunyer, nato il 22 agosto 1889 a Nou de Berguedá (Barcellona), entrò in Congregazione nel 1907 emettendo la prima professione l’8 settembre del 1913. Ordinato presbitero il 20 maggio 1920, fu ucciso il 29 luglio 1936 a Barcellona.
  4. Adolfo de Esteban Rada, nato il 28 settembre 1912 a Berbinzana (Navarra), emise la professione perpetua il primo settembre 1828, all’età di 21 anni. Mentre si preparava a ricevere gli Ordini Sacri, fu ucciso il 31 luglio 1936 a Barcellona.
  5. Antonio Junyent Estruch, nato il 25 ottobre 1896 a Vacarisas (Barcellona), emise la professione religiosa il 15 agosto del 1913 e fu ordinato presbitero il 12 marzo del 1921. Fu ucciso il 19 agosto 1936 a Barcellona.
  6. Giacinto Blanch Ferrer, nato il 27 aprile 1868 a Vilanova de Saub (Barcellona), emise la professione religiosa il 18 settembre 1885 e fu ordinato presbitero il 12 marzo 1982. Fu ucciso il 21 agosto 1936 a Barcellona.
  7. Tommaso Maria Plana Aguilera, nato il 17 aprile 1909 a Barcellona, dopo aver emesso la professione 15 agosto 1926 ed aver ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 26 maggio 1934, fu ucciso a Sabadell il 27 agosto 1936.
  8. Cirillo Montaner Fabré, nato il 16 febbraio 1873 a Vilanova y La Geltrú, entrato in Congregazione, professò il 7 maggio 1897 e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1902. Il 28 novembre 1936, fu ucciso a Montcadal.

Sabadell:

  1. Giuseppe Reixach Reguer, nato 13 giugno 1865 a Santa Maria Vilanova de Sau (Barcellona), emise la professione il 10 novembre 1880 e fu ordinato presbitero il 6 aprile 1888. Fu ucciso il 25 luglio 1936 a Sabadell.
  2. Giuseppe Puig Bret, nato il 28 aprile 1860 a Cistella (Gerona), emise la professione perpetua il 6 gennaio 1880 e fu ordinato presbitero nel 1883. Venne ucciso il 5 settembre 1936 a Terrassa.
  3. Giuseppe Clavería Mas, nato il 29 agosto 1875 a Vic. Emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 3 novembre 1901. Fu ucciso il 5 settembre 1936 a Terrasa.
  4. Giovanni Rafí Figuerola, nato il 31 ottobre 1875 a Vilabella (Tarragona), entrò in Congregazione nel 1891 come fratello coadiutore. Emise la professione perpetua nel 1891.  Fu ucciso il 5 settembre 1936 a Terrasa.
  5. Giuseppe Solé Maimó, nato il 21 agosto 1890 a La Guardia Lada (Lerida), emise la professione religiosa come fratello coadiutore nel 1918. Fu ucciso il 5 settembre 1936 a Terrasa.
  6. Giuseppe Cardona Dalmases, nato 31 marzo 1916 a Prades (Lérida), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1932. Fu ucciso il 5 settembre 1936 a Sabadell.
  7. Giovanni Battista Torrents Figueras, nato l’8 dicembre 1873 a La Secuita (Tarragona), entrò in Congregazione nel 1885: Emise la prima professione l’8 dicembre del 1901 e fu ordinato sacerdote nel settembre del 1897, attesa dispensa per non aver conseguita l’età canonica. Aveva fatto la prima professione l’8 dicembre del 1901. Morì martire il 17 marzo 1937 a Montcada.

Vic:

  1. Giovanni Mercer Soler, nato il 14 ottobre 1874 a Albiñana (Tarragona). Professò nella Congregazione il 15 settembre il 1895 e fu ordinato sacerdote il 23 dicembre 1902. Venne ucciso a Sallent il 25 luglio 1936.
  2. Marcellino Mur Blanch, nato il primo 1 aprile 1882 a Raguet Riguepeu (Gres-Francia), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 21 giugno 1909. Fu ucciso a Sallent il 25 luglio 1936.
  3. Jaime Payás Fargas, nato il 14 agosto 1907 a Castellterçol (Barcellona), emise la professione religiosa il 15 agosto 1924. Fu poi ordinato sacerdote il 20 giugno del 1931. Fu ucciso il 25 luglio 1936 a Sallent.
  4. Mariano Binefa Alsinella, nato il 28 giugno 1906 a Villa Ieridana de Anglesola.  Emise la professione dei voti religiosi come fratello coadiutore l’11 giugno 1924. Fu ucciso il 25 luglio 1936 a Sallent.
  5. Giuseppe Arner Margalef, nato il 3 settembre 1892 a Alcolea de Cinca (Huesca), emise la professione perpetua (direttamente come allora era costume fare) l’8 settembre l’8 settembre del 1908. Fu ordinato sacerdote il 17 giugno del 1916. Morì l’8 agosto 1936 a San Sadurni d’Osormort.
  6. Casto Navarro Martínez, nato l’1 luglio 1905 a Guadalaviar (Teruel), il 9 giugno 1928 fu ordinato sacerdote nella diocesi di Teruel.  Nel 1935, entrò nella Congregazione Claretiana dove emise i voti religiosi l’8 settembre 1928. Fu ucciso nella notte del 7 agosto 1936 a San Sadurni d’Osormort.
  7. Giulio Aramendía Urquía, nato il 5 dicembre 1900 a Obanos, emise i voti religiosi il 15 agosto 1917 e fu ordinato sacerdote il 19 settembre del 1925. Fu ucciso il 17 agosto 1936 a Vic.
  8. Giuseppe Puigdessens Pujol, nato il 14 luglio 1877 a Vic, professò nell’Istituto il 27 luglio 1902 e fu ordinato sacerdote il 29 settembre del 1901. Fu ucciso il 17 agosto 1936 a Vic.
  9. Giovanni Blanch Badía, nacque il primo marzo 1873 a Puigpelat; e fu ordinato sacerdote il 12 giugno del 1897 nella diocesi di Tarragona. Entrò nella Congregazione Claretiana nel 1901 e professò i voti religiosi il 27 luglio 1902. Fu ucciso il 31 agosto 1936 a Sant Pere dels Arquelles.
  10. Giuseppe Capdevila Portet, nato il 2 agosto 1890 a Vic, emise la professione perpetua il 15 agosto 1906 e fu ordinato il 26 agosto 1914. Venne ucciso il 25 settembre 1936 a Manlleu.
  11. Giuseppe Casals Badía, nato l’8 febbraio 1890 a Berga (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello laico il 2 febbraio del 1910.  Fu ucciso il 12 ottobre 1936 a Gurb.
  12. Michele Codina Ventayol, nato l’8 novembre 1909 a Villa de Artés (Barcellona), nel 1924 entrò in Congregazione e vi professò il 31 agosto del 1926.  Nel 1934 fu ordinato presbitero il 26 maggio 1934. Venne ucciso il 12 ottobre 1936 a Malla.
  13. Giovanni Codinach Espinalt, nato il 28 maggio 1872 a Mura (Barcellona). Sacerdote della diocesi di Baecellona, dove era stato ordinato il 12 giugno 1897, entrò nella Congregazione nel marzo del 1907 e professò nel marzo del 1908. Fu ucciso il 12 ottobre 1936 a Malla.
  14. Isidoro Costa Homs, nato il 5 gennaio 1909 a Villa di Tarradell (Barcellona). Entrò nella Congregazione dove emise la professione il 16 maggio 1931, come coadiutore laico. Venne ucciso a Cervera l’11 novembre 1936.
  15. Michele Facerías Garcés, nato il 22 febbraio 1861 a Perarrua (Huesca), entrò in Congregazione nel 1882 e professò i voti religiosi come fratello coadiutore il 24 marzo 1882. Venne ucciso il 22 febbraio 1937 ad Alboquers.

Lérida:

  1. Federico Codina Picassó, nato il 7 maggio 1888 Barcellona, emise la professione religiosa il 15 agosto 1904 e fu ordinato il 23 giugno 1912. Venne ucciso a Lérida il 21 luglio 1936.
  2. Emanuele Torres Nicolau, nato il 4 ottobre 1874 a Almacelles (Lérida), emise la professione religiosa il 16 luglio 1891 e fu ordinato presbitero il 13 maggio 1900. Fu ucciso il 25 luglio 1936 Lérida.
  3. Michele Baixeras Berenguer, nato il 14 febbraio 1908 a Castellterçol (Barcellona), emise la professione religiosa il 15 agosto 1924 e, nel 1931, fu ordinato presbitero il 13 maggio 1899. Venne ucciso il 25 luglio 1936 Lérida.
  4. Arturo Tamarit Piñol, nato l’1 agosto 1913 a Solerás (Lérida), emise i voti religiosi il 15 agosto 1929 e fu ordinato sacerdote l’11 giugno 1936. Venne ucciso il 25 luglio 1936 a Lérida.
  5. Agostino Lloses Trullols, nato il 20 dicembre 1906 a Cervera (Lérida), emise la professione religiosa il 15 agosto 1924 e venne ordinato presbitero il 21 giugno 1931. Fu fucilato il 21 agosto 1936 a Lérida.
  6. Luigi Albí Aguilar, nato l’1 aprile 1910 a Barcellona; emise la professione religiosa il 31 agosto 1926 e fu ordinato sacerdote il 26 maggio1934. Venne ucciso a Lérida il 21 agosto 1936.
  7. Saverio Morell Cabiscol, nato il 20 gennaio 1910 a Albesa (Lérida), emise la professione religiosa il 15 agosto 1927 e fu ordinato sacerdote il 19, aprile 1936. Venne assassinato il 21 agosto 1936 a Lérida.
  8. Giovanni Garriga Pagés, nato il 31 agosto 1908 a San Martí de Sacalm (Gerona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore l’8 dicembre 1926. Venne ucciso a Lérida il 21 agosto 1936.
  9. Angelo Dolcet Agustí, nato il 5 settembre 1914 a Sosses (Lérida), il 24 settembre 1930 emise la professione religiosa come fratello coadiutore. Fu assassinato il 21 agosto 1936 a Lérida.
  10. Giovanni Busquet Luciá, nato l’11 gennaio 1868 a Santa Margarida de Montbui (Barcellona), professò i voti religiosi il 25 marzo 1884 e fu ordinato sacerdote il 15 agosto 1891. Venne ucciso il 25 agosto 1936 a Lérida.
  11. Francesco Saverio Surribas Dot, nato il 7 novembre 1909 a Sant Feliu de Torelló (Barcellona), emise la professione religiosa l’11 febbraio 1926 e fu ordinato sacerdote il 21 maggio del 1932. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.

Cervera:

  1. Emanuele Jové Bonet, nato il 14 settembre 1895 a Vallbona de les Monges (Lérida), emise la professione religiosa il 15 agosto 1913 e fu ordinato sacerdote il il 29 maggio 1920 1920. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  2. Onesimo Agorreta Zabaleta, nato il 16 febbraio 1916 a Ujué (Navarra, Pamplona); emise la professione temporanea il 15 agosto 1932. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  3. Amato Amalrich Rasclosa, nato il 28 aprile 1912 a Sant Feliu de Celrá (Girona), emise la professione temporanea il 15 agosto 1928. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  4. Giuseppe Amargant Boada, nato il 25 settembre 1916 a Sant Feliu de Pallarois (Girona), emise la professione temporanea il 26 settembre 1932. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  5. Pietro Caball Juncá, nato il primo agosto 1913 a Vilanova de la Muga (Girona), emise la professione temporanea il 15 agosto 1929. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  6. Giuseppe Maria Casademont Vila, nato il 12 marzo 1915 a Sant Feliu de Pallarols (Girona), emise la professione temporanea il 15 agosto 1931. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  7. Antonio Cerdá Cantavella, nato il 25 settembre 1915 a Játiva (Valencia), emise la professione temporanea il 21 settembre 1931. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  8. Amedeo Costa Prat, nato il 4 gennaio 1916 a Tona (Barcellona), emise la professione temporanea il 27 settembre 1931. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  9. Giuseppe Elcano Liberal, nato il 31 marzo 1914 a Olóriz (Navarra), emise la professione temporanea il 15 agosto 1935. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  10. Luigi Hortós Tura, nato l’8 febbraio 1915 ad Argelaguer (Girona), emise la professione temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  11. Senén López Cots, nato il 21 febbraio 1915 a Barcellona, emise la professione temporanea il 6 gennaio 1932. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  12. Michele Oscoz Arteta, nato il 12 novembre 1910 ad Artazo (Navarra), emise la professione temporanea il 15 agosto 1930. Venne ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  13. Luigi Plana Rabugent, nato il 13 luglio 1914 a La Cellera (Girona), emise la professione temporanea il 15 agosto 1931. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  14. Vincenzo Vázquez, nato il 29 agosto 1905 a Villada (Palencia), emise la prima professione il 25 agosto 1935. Fu ucciso il 26 luglio 1936 a Lérida.
  15. Antonio Casany Vilarrasa, nato il 4 dicembre 1895 a Calldetenes (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1920. Fu ucciso l’11 agosto 1936 a San Pere dels Arquels.
  16. Giovanni Prats Gibert, nato il 26 ottobre 1903 a La Selva del Camp (Tarragona), emise la professione religiosa il 15 agosto 1921 1921 e fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1928. Venne fucilato il 17 agosto 1936 a Montmaneu.
  17. Gennaro Piñol Ricart, nato l’8 settembre 1914 a Torms (Lérida), emise la professione temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 27 agosto 1936 a La Foresta.
  18. Remigio Tamarit Pinyol, nato il 13 febbraio 1911 a Solerás (Lérida), emise la professione temporanea il 15 agosto 927. Venne ucciso il 27 agosto 1936 a La Foresta.
  19. Emidio Bover Albareda, nato l’1 settembre 1868 a Castellterçol (Barcellona), emise la professione religiosa il primo ottobre 1889 e fu ordinato presbitero il 6 gennaio 1898. Fu ucciso il 20 agosto 1936 a Cervera.
  20. Giuseppe Vidal Basells, nato il 5 dicembre 1908 a Sant Andrés de la Barca (Barcellona), emise i primi voti religiosi il 15 agosto 1935. Venne ucciso il 22 agosto 1936 a Navés.
  21. Enrico Cordadellas Segura, nato il 3 novembre 1909 a Olujas (Lérida), emise la professione religiosa il 13 agosto 1926 e fu ordinato presbitero il 22 maggio 1934. Venne ucciso il 25 agosto 1936 a Cervera.
  22. Ramón Rius Camps, nato il 26 gennaio 1913 a Santa Fe (Lérida), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 13 agosto 1929. Fu ucciso il 2 settembre 1936 a Cervera.
  23. Jaime Girón Puitmitjá, nato l’11 ottobre 1887 a San Cristofoll les Fonts (Girona), emise la professione religiosa il 21 novembre 1916 e fu ordinato sacerdote nel il 15 maezo 1919. Venne fucilato il 25 settembre 1936 nel cimitero di Castelfollit de Riubregos (Barcellona).
  24. Giuliano Villanueva Alza, nato l’11 settembre 1860 a Villanueva (Navarra), emise la professione religiosa come fratello coadiutore l’11 aprile 1898. Fu fucilato a Su (Lérida) il 1° settembre 1936.
  25. Pietro Sitjes Obiols, nato il 17 aprile 1900 a La Cellera (Barcellona), emise la professione il 15 agosto 1916 e fu ordinato sacerdote il 6 giugno 1925. Fu ucciso a San Martì de Tous il 12 settembre 1936.
  26. Giovanni Alsina Ferrer, nato il 5 ottobre 1874 a Seva (Barcellona), emise la professione l’8 dicembre 1900 e fu ordinato presbitero il 22 dicembre 1907. Venne ucciso il 16 settembre 1936 s Castellbell y Vilar.
  27. Antonio Perich Comas, nato il 21 giugno 1911 a Sant Jordi Desvalls (Girona), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1928. Venne ucciso il 16 settembre 1936 a Castellbell y Vilar.
  28. Ramón Roca Buscallá, nato il 15 marzo 1889 a Alpens (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 7 giugno 1907. Venne fucilato il 23 settembre 1936 a Cervera.
  29. Giovanni Maria Buxó Font, nato il 24 ottobre 1879 a Montcada (Barcellona), emise la professione religiosa il 4 gennaio 1915 e fu ordinato sacerdote nel 1920. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  30. Luigi Jové Pach, nato l’1 febbraio 1872 a Lérida, emise la professione religiosa l’8 marzo 1888 e fu ordinato presbitero il 29 febbraio 1896. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  31. Heraclio Matute Tobías, nato l’11 marzo 1867 a Alesanco (Logroño), emise la professione religiosa il 23 dicembre 1884 e fu ordinato presbitero il 14 marzo 1891. Venne ucciso a Cervera il 18 ottobre 1936.
  32. Giuseppe Serrano Pastor, nato il 24 marzo 1899 a Corella (Navarra), emise la professione religiosa il 15 agosto 1915 e fu ordinato sacerdote il 26 maggio del 1920. Venne ucciso a Cervera il 18 ottobre 1936.
  33. Francesco Canals Pascual, nato l’1 dicembre 1891 a Sant’Andrés de la Barca (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 21 novembre 1924. Venne ucciso a Cervera il 18 ottobre 1936.
  34. Bonaventura Reixach Vilaro, nato il 20 aprile 1860 a Olost (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 19 marzo 1908 Venne ucciso a Cervera il 18 ottobre 1936.
  35. Giuseppe Ros Nadal, nato l’11 ottobre 1876 ad Artesa (Lérida), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 18 dicembre 1899. Venne ucciso a Cervera il 18 ottobre 1936.
  36. Michele Rovira Font, nato il 22 maggio 1863 a Vic, emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 2 aprile 1881. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  37. Giuseppe Ausellé Rigau, nato 5 luglio 1913 a La Cellera (Girona), emise la professione religiosa temporanea il 27 settembre 1931. Venne ucciso il 18 ottobre1936 a Cervera.
  38. Evaristo Bueria Biosca, nato il 10 giugno 1913 a Montoliu (Lérida), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  39. Giuseppe Loncán Campodarve, nato il 18 aprile ad Azlor (Huesca), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  40. Emanuele Solé Vallespí, nato il 19 settembre 1913 a Fayón (Zaragoza), emise la professione religiosa temporanea il 24 settembre 1929. Venne ucciso il 18 ottobre 1936 a Cervera.
  41. Emanuele Font Font, nato il 13 giugno 1878 a Torrebesses (Lérida), emise la professione religiosa il 15 settembre 1895 e fu ordinato presbitero il 5 luglio del 1903. Fu ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  42. Giuseppe Ribé Coma, nato il 28 ottobre 1893 a Santa Colon de Centelles (Barcellona), emise la professione religiosa il 15 agosto 1912 e fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1920. Venne ucciso il 19 ottobre 1936i a Cervera.
  43. Giulio Laeche Labiano, nato il 20 dicembre 1908 a Monreal (Pamplona), emise la professione religiosa il 15 agosto 1925 e fu ordinato presbitero il 21 maggio 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  44. Francesco Simón Pérez, nato il 29 gennaio 1916 a Murchante (Navarra), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  45. Francisco Solá Peix, nato il 21 ottobre 1912 a San Joan de les Badeses (Girona), emise la professione religiosa temporanea 15 agosto 1931. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  46. Antonio Elizalde Garbisu, nato il 4 gennaio 1914 a Echauri (Navarra), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  47. Eusebio De Las Heras Izquierdo, nato il 16 dicembre 1913 a Gumiel del Mercado (Burgos), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1931. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  48. Costantino Miguel Moncalvillo, nato il 12 aprile 1913 a Quintanarraya (Burgos), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  49. Emilio Pascual Abad, nato il 5 dicembre 1914 a Milagros (Segovia), emise la professione religiosa temporanea il 15 agosto 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  50. Francisco Milagro Mesa, nato il dicembre 1869 a Tarazona (Zaragoza), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 6 giugno 1887. Fu ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  51. Pietro Vives Coll, nato il 23 settembre 1874 a Pallejá (Barcellona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 27 dicembre 1896. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  52. Giuseppe Ferrer Escolá, nato il 21 ottobre 1878 ad Alsamora (Lérida), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1897. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  53. Dionigi Arizaleta Salvador, nato l’8 febbraio 1911 a Guirguillano (Navarra), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1928. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  54. Giovanni Senosiain Zugasti, nato il 15 maggio 1911 a Guirguillano (Navarra), emise la professione religiosa come fratello coadiutore l’11 febbraio 1929. Fu ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  55. Fernando Castán Mesenguer, nato il 5 aprile 1910 a Fonz (Huesca), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 7 dicembre 1932. Venne ucciso il 19 ottobre 1936, a Cervera.
  56. Narciso Simón Sala, nato il 9 marzo 1908 a Fornells de la Serra (Girona), emise la professione religiosa come fratello coadiutore il 15 agosto 1934. Fu ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  57. Francesco Marco Martínez, nato l’1 febbraio 1917 a Odón (Teruel), emise la professione religiosa come fratello coadiutore l’11 giugno 1936. Venne ucciso il 19 ottobre 1936 a Cervera.
  58. Nicolás Campo Jiménez, nato il 5 marzo 1920 a Salvatierra (Álava), emise la professione religiosa come fratello coadiutore l’11 giugno 1936. Fu ucciso il 19 ottobre 1936 a Cerver.

Valencia:

  1. Marceliano Alonso Santamaría, nato il 18 giugno 1906 a Grañon (Logroño), emise la professione il 15 agosto 1923 e, successivamente, fu ordinato presbitero il 21 giugno 1931. Fu ucciso il 13 agosto 1936 ad Alboraya.
  2. Giuseppe Ignazio Gordon de la Serna, nato il 13 marzo 1897 a Jerez de la Frontera (Cádiz), emessa la professione perpetua il 20 maggio 1923, fu ordinato presbitero il 22 settembre 1929.  Venne ucciso il 13 agosto 1936 ad Alboraya.
  3. Luigi Francés Toledano, nato il 16 febbraio 1910 a Madrid, emise la professione religiosa il 31 agosto 1926 e fu ordinato presbitero il 26 maggio 1934.  1932. Fu ucciso il 21 agosto 1936 a Olocau.
  4. Tommaso Galipienzo Pelarda, nato il 7 marzo 1897 a Cascante (Navarra), emise i voti temporanei il 15 agosto del 1914 e, successivamente, fu ordinato presbitero il 21 maggio 1921. Venne ucciso l’1 settembre 1936 a Paterna.

Santander:

  1. Gioacchino Gelada Hugas, nato il 5 dicembre 1881 a Olot, l’11 settembre 1898 emise la professione perpetua e nel 1906, lil 30 settembre, fu ordinato sacerdote. Venne ucciso il 14 ottobre 1936 a Castro Urdiales.
  2. Isacco Carrascal Mozo, nato l’11 aprile 1896 a Castrillo (Palencia), emise la professione religiosa il 15 agosto 1915 e fu ordinato sacerdote il 5 maggio 1922. Venne ucciso il 14 ottobre 1936 a Castro Urdiales.
  3. Felice Barrio Barrio, nato l’8 marzo 1883 a Villafranca Montes de Oca (Burgos), emise la professione come fratello coadiutore il 19 marzo 1899. Venne ucciso il 14 ottobre 1936 a Castro Urdiales.