25 Maggio

Mag 25, 2018 | Claret con te

«Quando l’uomo è fedele e corrisponde con una grande forza di volontà, può moltissimo. E, se è perseverante, senza lasciare né dimenticare ciò che ha iniziato, è inspiegabile ciò che fa’; sempre, però, aiutato dalla grazia di Dio. Benedetto chi è fedele… che non è presuntuoso, ma pone tutta la sua fiducia in Dio, non attribuisce nulla a se stesso ma tutto a Dio; che non parla di se, né per lodarsi né per disprezzarsi, ma tace; che pensa che ciò che fa, lo fa in Dio, per mezzo di Dio e per Dio».
Note sul Concilio Vaticano I, in AEC, p. 579

COSA SIGNIFICA FEDELTÀ?

Tutti abbiamo una conoscenza personale di ciò che è la fedeltà. Nel-l’amicizia, nella vita coniugale, nell’ambito lavorativo … Essa esprime la qualità delle nostre relazioni con chi è presente nella nostra vita e significa qualcosa per noi; qualcuno che, in quanto altro, a volte ci trascende e può arricchirci come persone. La fedeltà fa riferimento alla fede, elemento fondamentale già per la convivenza umana e che implica accettazione dell’altro come persona e, anche, della sua parola e della sua testimonianza la cui validità è fuori questione e stimola in noi una condotta coerente.
Quando come cristiani parliamo di fede e di fedeltà, ci riferiamo soprattutto al nostro rapporto con questo Qualcuno che è Dio, il cui volto e la cui Parola si sono manifestati in Gesù, il Figlio. Con la sua presenza, i suoi gesti e il suo messaggio, Gesù è il testimone fedele (cf Ap 1,5). Essere discepoli di Gesù implica fedeltà alla sua parola e alla sua proposta, manifestata in gesti che configurano permanentemente il nostro modo di vivere.
L’atteggiamento fondamentale del discepolo, consapevole che non lo è per propria conquista ma per la grazia e l’invito del Signore, non può essere altro che l’umile gratitudine. Tutto ciò che uno vuole fare -dice Claret- è frutto dell’amore di Dio presente in lui e deve orientarsi per manifestare la sua gloria. Da qui nascono i sentimenti e il linguaggio propri del discepolo che devono essere di ringraziamento al Signore, dimenticando se stesso.
Vissuta così, la fedeltà passa dall’essere un puro adempimento di un dovere alla categoria di un atto continuo di amore, una vita di amore.
Dobbiamo domandarci se la nostra vita si costruisce solo sugli obblighi o se è sostenuta da opzioni ispirate all’amore fedele, che può riempirla di gioia e farla diventare una buona notizia per il mondo.

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