Celebriamo la prossimità

Dic 23, 2020 | Bacheca, Famiglia Claretiana, La Congregazione, Mathew Vattamattam

Fratelli carissimi, carissima Famiglia Clarettiana, carissimi amici,

Il Natale di questo 2020 ci trova in un modo affatto particolare, con molte restrizioni tese ad allontanare il virus pandemico e invisibile che mantiene in stato di assedio l’umanità già da diversi mesi. È in questo contesto che celebriamo il Natale, che celebriamo, cioè, la presenza amorosa di Dio fra di noi nella persona di Gesù.

Non è facile combattere il virus pandemico che infetta rapidamente le persone, senza darci alcuna pista, e che continua ad estendersi con e senza sintomi. Il virus debilita le funzioni vitali come la respirazione e aggredisce, fra gli altri sintomi, il gusto e l’olfatto. Abbiamo resistito alla sua crescita mantenendo la distanza, usando mascherine e disinfettandoci le mani. Tutte le speranze di ritornare ad una vita normale sono poste nell’esito sperato della prossima vaccinazione. Come mi piacerebbe che gli esseri umani avessimo lo stesso panico e maturassimo la stessa vigilanza verso i virus spirituali che nel corso degli anni hanno infettato l’umanità e che continuano ad addormentare i cuori e le menti, rendendoli insensibili al peccato.

Immagine4Natale viene ogni anno col messaggio che Dio è con noi nel e attraverso la nascita del bambino di Betlemme. La grazia di Dio che salva è visibile ed è presente in noi attraverso l’azione dello Spirito del Signore Risorto. La vita nello Spirito è l’antidoto contro i virus della corruzione, dell’odio, del potere, dell’avarizia e delle diverse forme di schiavitù e di attitudini disumanizzanti. La vita nello Spirito di Cristo produce il meglio degli esseri umani, come è l’amore, la gioia, la pazienza, l’amabilità, la bontà, la fedeltà, la mitezza e il dominio di sé (Cf Gal 5, 19-23).

Gesù si rende presente là dove noi celebriamo l’autentica prossimità degli uni con gli altri, specialmente nei rapporti con l’umanità che soffre, e ci relazioniamo tra noi apertamente, senza dover mai mascherare le nostre intenzioni. I lavoratori della sanità, i lavoratori sociali e gli agenti pastorali che hanno aiutato e aiutano instancabilmente i malati di covid-19 sono esempi di questa prossimità. Il Natale ci chiama anche a mantenere i nostri cuori puri e disinfettati per accogliere la venuta del Signore.

Uniamoci al primo canto natalizio degli angeli: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore” (Lc 2, 14). Vi invito, dunque, carissimi fratelli ad approfondire questo messaggio plasmato nelle nostre Costituzioni come oggetto della nostra Congregazione (CC 2). Facciamo nostro il “Fiat” della Vergine Santissima, nostra Madre, il cui “sì” a Dio cambiò il “no” di Eva nel giardino dell’Eden. Il primo Natale ebbe luogo nella semplicità e povertà del presepe, lontano dalla pompa e dallo splendore dei palazzi reali. Il contesto della pandemia, anch’essa presente in questo Natale, ci invita ad assaporare il mistero del Dio-con-noi – Emmanuele – più profondamente nelle situazioni concrete della nostra vita. Accogliamo col cuore aperto le sorprese che Dio ci riserva nel prossimo 2021.

Desidero a tutti un Felice Natale e un Anno Nuovo pieno di grazia.

P. Mathew Vattamattam, CMF

Superiore Generale

Scaricare il PDF: Messaggio per il Natale 2020

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